Provate a mangiare lo stesso piatto in due posti differenti. Se siete persone dotate di sensibilità, non sarà la stessa cosa. L’ambiente, la musica, i profumi, la vista, inevitabilmente condizionano il piacere del gusto amplificando o smorzando le sensazioni. Ecco perché, chi si siede ai tavoli del Baretto di San Vigilio, parte avvantaggiato. Dalla terrazza, che si affaccia sulla pianura bergamasca, si gode un panorama mozzafiato. L’ambiente è il contorno migliore per ogni piatto Prima di ordinare è meglio aspettare qualche minuto e godersi, magari in buona compagnia, la grandiosità di un colpo d’occhio che ogni giorno, dagli spalti delle Mura o dalle terrazze naturali di Città Alta e San Vigilio, richiama centina di romantici. Una volta preso possesso dell’ambiente, si può finalmente passare alla parte gastronomica, sempre all’altezza della situazione. Perché da quando il Baretto di San Vigilio è diventato un ristorante, tutti gli sforzi del titolare Beppe Acquaroli sono andati in una direzione: proporre piatti degni di una posizione invidiabile. Operazione riuscita a tal punto che adesso, chi esce dalla porta del ristorante, è pienamente soddisfatto dalla serata, ma resta roso da un piacevolissimo dilemma: meglio la cena o l’ambiente? Lo chef, Matteo Esposito, e i suoi collaboratori, Paolo Rota e Alessandro Riva, sanno di doversi ogni sera confrontare con un “rivale” di altissimo livello, ma riescono sempre a stupire elaborando piatti all’altezza della situazione. Tutto il sapore della terra e del mare Le proposte della casa sono tre: i menu degustazione (di mare e di terra), al […]
Baretto di San Vigilio, alta cucina con vista dall’alto