Una fila di camion militari carichi di bare: un’immagine che ha fatto il giro del mondo, diventata uno dei più tristi simboli della pandemia da Coronavirus. L’immagine di un solo autobus, fermo, vuoto e illuminato all’interno da centinaia di lucine blu, potrebbe diventare invece il simbolo di una nuova importantissima battaglia per fermare proprio quel virus che ha seminato paura e morte ovunque. Un’immagine che, come la prima, ha per sfondo la provincia di Bergamo, martoriata nella primavera scorsa dalla “polmonite sconosciuta”: è qui, infatti, che, confuso fra le centinaia di mezzi pubblici che fanno servizio ogni giorno, ha iniziato a circolare un pullman capace non solo di trasportare passeggeri, ma anche una nuova “protezione sperimentale” contro il virus: sperimentale (sui bus) ma già ampiamente “sperimentata” visto che la stessa identica forma di prevenzione viene già utilizzata in centinaia di sale operatorie, per proteggere dal contagio persone le cui “difese” immunitarie sono spessissimo gravemente compromesse. Una prevenzione che, semplicemente “adattata” ad ambienti diversi da una sala operatorie, è pronta per salire a bordo di migliaia di pullman, così come di molti altri mezzi di trasporto pubblico, dai treni ai traghetti, considerati da molti esperti fra i principali “veicoli” per la diffusione del contagio da Coronavirus. E questo grazie proprio al test compiuto a Bergamo, sostituendo la sanificazione, spesso “empirica” effettuata oggi su migliaia di mezzi limitandosi a pulirli con prodotti disinfettanti, per “proteggerli” in modo ben più efficace inondandoli di raggi ultravioletti. Esattamente come nelle sale operatorie. Esattamente come sul […]
Locatelli, il pullman che non fa salire a bordo il contagio