La porticina d’ingresso di una piccola e antica macelleria può aprire le porte su un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, con “tagli” di carne che è difficile o addirittura impossibile trovare altrove, frequentati da giovani clienti che magari non ne conoscono neppure l’esistenza, o gestiti da macellai di ultima generazione incapaci di insegnare la cultura della carne, incapaci di tramandare tradizioni e piatti a base di parti più povere del bovino o di altri animali, ma non per questo meno pregiate. Anzi… Ma varcare la porticina di una piccola  e vecchia macelleria, con le insegne che sembrano prese da un film degli anni 50 e, dietro il bancone, immagini in bianco e nero di chi quell’attività l’ha fondata decenni fa,  può anche introdurre a un mondo vastissimo e proiettato nel futuro: centinaia di metri quadrati di laboratori, giganteschi se paragonati ai pochi metri del negozio,  dove ogni giorno vengono lavorate centinaia di chili di carni, dove l’acciaio delle celle e i vetri temprati degli strumenti raccontano la massima attenzione alle norme in materia di sicurezza alimentare, abbinata alla perfezione alla tradizione della miglior norcineria. Per viaggiare nel tempo della miglior tradizione della macelleria basta raggiungere Sombreno di Paladina, piccolo bellissimo borgo alle porte di Bergamo, dove in via Roma ha la sede la Macelleria Mario Mangili Srl. U’antica-modernissima “boutique” della carne gestita dal titolare, Oliviero Mangili, affiancato dal fratello minore, Francesco, e da una squadra composta, oltre che dalla famiglia di Oliviero, anche da alcuni fedelissimi collaboratori “cresciuti” alla […]