Probabilmente aveva ragione Robert Altman, il grande regista di Mash, Pret-a-porter e Radio America, quando affermava che “i ballerini possono realizzare l’impossibile” e che “tutti vorremmo essere come loro”. Un desiderio che può nascere da mille ragioni diverse (c’è chi lo sceglie semplicemente perché ama il ballo; chi perché aiuta a conoscere nuovi amici e, forse, l’anima gemella; chi, ancora, perché non vuole sfigurare in discoteca, e chi, invece, perché gli è stato consigliato dal medico per correggere una postura errata o comunque per fare attività sportiva, senza dimenticare coloro che sognano un futuro sotto i riflettori dei più grandi palcoscenici mondiali…) e che spinge sempre più persone a ballare. Scegliendo fra mille diverse opportunità: dal ballo da sala, il più gettonato in assoluto (e non solo da persone di una certa età come troppo facilmente ci si immagina, ma anche da giovani e giovanissimi), alle danze standard (valzer inglese, tango, slow fox trot, quick step e valzer viennese); dalla danza classica ai balli caraibici (salsa, bachata, merengue, rueda); dalle danze latino americane (samba, cha cha cha, rumba, paso doble e jive) alla danza mediorientale, o più comunemente chiamata danza del ventre. Per proseguire poi con tango e boogie woogie, hip hop e tip tap, acrobatic dance modern jazz, show dance e baby dance… Il primo passo è quello più importante: la scelta della scuola Qualsiasi tipo di ballo si sia scelto, l’importante è non sbagliare il primo passo: ovvero la scelta della scuola e degli insegnanti a cui affidarsi. Una scuola […]
Euphoria Dance, balla che ti passa