Il tempo, si sa, è prezioso. Nella diagnosi di una malattia lo è ancora di più, può essere addirittura vitale. Lo sanno meglio di chiunque altro i medici. Ma lo sanno benissimo anche i responsabili della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo capaci di far partire (e soprattutto di far arrivare al traguardo a tempo di record) una campagna di raccolta fondi per consentire all’equipe di emato-oncologia pediatrica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, guidata dal responsabile Massimo Provenzi, di dotare il reparto (che ogni anno si trova ad affrontare circa 50 nuovi casi di neoplasie pediatriche e leucemie) di una nuova apparecchiatura. Per l’esattezza una Digital pathology, “tecnologia che sta rivoluzionando il modo in cui vengono analizzati i tessuti biologici in ambito medico”, come ha spiegato Massimo Provenzi, “consentendo di non osservare più i campioni al microscopio, ma di scannerizzare  ad alta risoluzione i vetrini e trasformarli in immagini digitali visualizzabili su computer, analizzate con software avanzati e soprattutto condivise tra specialisti in tutto il mondo, per avere consulti incrociati e arrivare alla diagnosi corretta, soprattutto nei casi più complicati, in tempo reale . E il tempo rappresenta un fattore vitale nella diagnosi e nella cura”. Uno strumento di diagnosi preziosissimo che fino a oggi, con i bilanci ospedalieri da far quadrare, era rimasto (complice anche il costo, 50mila euro) solo nei sogni di Massimo Provenzi e della sua equipe ma che all’improvviso si è trasformato in una splendida realtà grazie alla generosità di molti imprenditori alla guida di […]