Per gli amanti dell’arte, in particolare dei capolavori della scultura, la parola fauno può far venire in mente un’antica statua greca, nota come il Fauno Barberini, o il Satiro ubriaco, raffigurato mentre dorme dopo aver abbondantemente bevuto, scolpita all’incirca due secoli avanti Cristo e ospitata in un museo di Monaco. O, più probabilmente, una testa di fauno realizzata da un giovanissimo Michelangelo Buonarroti, divenuta celebre anche per uno straordinario aneddoto (dopo che Lorenzo il Magnifico, vedendola, disse che l’opera era sì bella ma non era verosimile, perché i denti che si vedevano dalla bocca semiaperta erano troppo perfetti per un vecchio, l’artista destinato a stupire il mondo con il suo David, la Pietà, la Cupola di San Pietro e gli affreschi della Cappella Sistina in pochi istanti con lo scalpello aveva “estratto” un dente e trapanato la gengiva rendendolo non verosimile, ma “reale”). Così un’Harley Davidson abbandonata in un fienile è diventata la regina della customizzazione Per gli amanti delle due ruote il Fauno è invece un capolavoro dell’arte motociclistica: un’Harley Davidson ritrovata abbandonata – come spesso è capitato per capolavori dell’arte – in un vecchio fienile in Toscana e riportata al suo antico splendore grazie all’arte di due “Michelangelo” della customizzazione”: Stefano Martinelli e Davide “Frankye” Francavilla, titolari del “Pdf” di Lallio. E mentre la moto è in officina il proprietario si rifocilla al bar o al ristorante annessi Un’ attività capace di sfuggire a qualsiasi definizione ed “etichetta” considerato che oltre a essere un’officina meccanica (nata come associazione […]