Barbara Begnis, la fotografa che ritrae gli animali

"Per maestri ho avuto i miei occhi". La frase di Michelangelo Antonioni, il regista di Blow Up e di Zabriskie point, sembra  perfetta per “fotografare” i primi passi mossi da Barbara Begnis, per tutti Baby, nel mondo della fotografia. Occhi con i quali Barbara, fotografa autodidatta, ha  sempre guardato gli scatti fatti dal papà, Giuseppe (nonno Beppe per il nipotino Andrea) che l'hanno letteralmente fatta innamorare di questa arte ;   occhi che, una volta ricevuta in dono la sua prima reflex, regalatagli proprio dal papà  durante la pandemia da Covid 19 , ha usato per iniziare a guardare, attraverso l'obiettivo, gli animali che ha scelto come suoi soggetti preferiti. Uccelli, scoiattoli, stambecchi che Barbara Begnis è andata a “cacciare” (“armata, s'intende,  esclusivamente di corpo macchina e obiettivi) girando per le oasi, i boschi, i capanni fotografici disseminati in provincia di Bergamo, “scoprendo cose alle quali prima magari non facevo nemmeno caso, la tranquillità, il silenzio e il solo cinguettio degli uccellini”, come racconta quasi stupita di non averlo mai fatto prima. E “costruendosi”, scatto dopo scatto, una raccolta di fotografie bellissime. Semplicemente imperdibili, poi, per chi ama gli animali. Foto “costate” in alcuni casi ore d'attesa, immobile, in silenzio, per non spaventare le "prede",  e realizzate “cogliendo l'attimo fuggente”; scatti che in molti casi riassumono alla perfezione il pensiero di un grande fotografo come Helmut Newton: “il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia”. Arte che chiunque, soprattutto se amante degli animali, può scoprire (magari per acquistare uno scatto e realizzare un poster?) su Istagram: barbara_begnis_photo. Per ulteriori informazioni è possibile inviare una e mail a  baby_83@live.it

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