Il destino l’ha guidato a Bergamo quando il padre ha dovuto trasferirsi per lavoro. E sempre il destino l’ha indirizzato verso la produzione di freni a disco quando un lavoro imprevisto e imprevedibile è stato chiesto proprio a lui: la rettifica dei freni in ghisa, che nessuno nell’officina meccanica di famiglia aveva mai visto prima d’allora, montati su un camion rimasto coinvolto per puro caso a due passi dal loro capannone. Il destino ha fatto molto per aiutare Alberto Bombassei a intraprendere la strada del successo, ma moltissimo ce l’ha messo di suo per arrivare a guidare un’azienda, la Brembo, che oggi, come afferma lui stesso con più che giustificato orgoglio, “a livello mondiale non è seconda a nessuno”. Un’azienda che “corre” ogni giorno sulle strade di tutto il mondo al fianco di brand come Porsche, Mercedes, Audi, Maserati, Ducati. Miti delle quattro e delle due ruote così come leggenda era ed è la Ferrari, il cavallino rosso di Enzo Ferrari al quale un giovane Alberto Bombassei non aveva esitato a bussare alla porta convinto che il Drake di Maranello l’avrebbe aperta a un’azienda giovane italiana e a un imprenditore ottimista come tutti dovrebbero essere. Il cavallino rosso che accende a ogni Gran Premio di Formula 1 la passione di decine di milioni di tifosi anche grazie ai freni Brembo che monta. Cosa ci ha messo di suo Alberto Bombassei per trasformare un’officina con trenta dipendenti in un colosso che dà lavoro a diecimila persone? “La curiosità, legata all’intraprendenza e […]
Bombassei, i freni che accelerano il lavoro