Un merlo goloso è il protagonista di una mini fiaba di Italo Calvino scritta per raccontare, ai lettori più piccoli, il perché del colore giallo del becco. Un becco in origine nero, ma destinato a cambiare per colpa di un pentolino colmo di “una crema gialla come l’oro e profumata come un fiore” dimenticato sul davanzale di una finestra aperta, dell’incapacità dell’uccello di resisterle, e di una vecchia Fata che, per punirlo d’aver mangiato la crema che aveva appena preparato e lasciato a raffreddare, con poche parole misteriose l’aveva condannato a non potersi mai più ripulire il becco. Due “Merli” golosi (ma soprattutto al servizio di chi non sa resistere alle tentazioni della gola) sono invece i protagonisti di una moderna “favola imprenditoriale”. Loro sono Massimo e Paolo Merli, a cui la passione per la cucina è stata trasmessa dal nonno, fattore toscano degli anni ’50 per i conti Guicciardi Corsi Salviati, e la loro favola hanno cominciato a scriverla nel 2012 nelle campagne di Zanica, nella frazione Capannelle, all’interno del parco regionale del fiume Serio in un’oasi di pace e tranquillità a pochi minuti di macchina dalla città, dedicandosi alla coltivazione di mais (producendo farine, tutte esclusivamente macinate a pietra, fra cui una, integrale, frutto dell’unione di tre tipologie di mais, con un gusto rotondo ideale non solo per la polenta  ma anche per farinate impanature e dolci tipici), farro (utilizzato per due farine, integrale e bianca, ideali per pastificazione e panificazione), orzo  e ulivi dai cui “frutti” sono […]