Un merlo goloso è il protagonista di una mini fiaba di Italo Calvino scritta per raccontare, ai lettori più piccoli, il perché del colore giallo del becco. Un becco in origine nero, ma destinato a cambiare per colpa di un pentolino colmo di “una crema gialla come l’oro e profumata come un fiore” dimenticato sul davanzale di una finestra aperta, dell'incapacità dell'uccello di resisterle, e di una vecchia Fata che, per punirlo d'aver mangiato la crema che aveva appena preparato e lasciato a raffreddare, con poche parole misteriose l'aveva condannato a non potersi mai più ripulire il becco. Due “Merli” golosi (ma soprattutto al servizio di chi non sa resistere alle tentazioni della gola) sono invece i protagonisti di una moderna “favola imprenditoriale”. Loro sono Massimo e Paolo Merli, a cui la passione per la cucina è stata trasmessa dal nonno, fattore toscano degli anni ’50 per i conti Guicciardi Corsi Salviati, e la loro favola hanno cominciato a scriverla nel 2012 nelle campagne di Zanica, nella frazione Capannelle, all’interno del parco regionale del fiume Serio in un'oasi di pace e tranquillità a pochi minuti di macchina dalla città, dedicandosi alla coltivazione di mais (producendo farine, tutte esclusivamente macinate a pietra, fra cui una, integrale, frutto dell’unione di tre tipologie di mais, con un gusto rotondo ideale non solo per la polenta ma anche per farinate impanature e dolci tipici), farro (utilizzato per due farine, integrale e bianca, ideali per pastificazione e panificazione), orzo e ulivi dai cui “frutti” sono nati invece ottime birre (di due tipi, bionda e rossa, entrambe non filtrate e non pastorizzate, leggere, ottime per pasteggiare) e uno squisito olio extravergine. Una favola che nel tempo ha poi visto scrivere altri capitoli, con la nascita di un allevamento di cavalli purosangue lusitani e successivamente, nel 2015, di un maneggio, specializzato nella disciplina del dressage, da sempre passione dei due fratelli, fino al lieto fine (ma solo per ora, in attesa di altre iniziative) con l'apertura di un agriturismo, I due merli, con il quale Massimo e Paolo Merli hanno voluto portare avanti la tradizione culinaria bergamasca, ricercando i sapori di una cucina rurale ma non per questo povera. Una cucina che utilizza esclusivamente materie prime di loro produzione o di altre realtà agricole rigorosamente del territorio, in modo da garantire che la qualità dei prodotti sia sempre un'eccellenza, sapientemente cucinate seguendo le ricette della tradizione (come nel caso dei casoncelli, esclusivamente fatti a mano), ma senza disdegnare l’innovazione. Un esempio? Tutte le carni, provenienti dal loro piccolo allenamento bovino, cucinate con il metodo della bassa temperatura, per mantenerle sempre tenere e preservarne il gusto. Un agriturismo che in poco tempo si è imposto all'attenzione soprattutto grazie al “passaparola” dei suoi ospiti, affascinati dal luogo, dall'accoglienza (mix perfetto fra gentilezza e professionalità, con perfino, per gli amanti degli animali, un micione pronto a fare il giro dei tavoli per un “saluto”) e, ovviamente dai piatti: pochi, come si suol dire, ma buoni. Anzi, ottimi, con un menu degustazione che solitamente si compone di un tagliere di salumi e formaggi, tre antipasti del giorno, un bis di primi, composto da un risotto e una pasta fresca (fra i diversi tipi preparati a mano ogni settimana con le proprie farine e le uova del pollaio) e un secondo di carne. Il tutto accompagnato da una proposta, selezionatissima, di vini provenienti dal territorio lombardo: dalla Bergamasca alla Valtellina, fino alla Franciacorta. Un agriturismo ideale per una fuga veloce dalla città in famiglia, ma anche per una cena tranquilla di coppia e, sempre più, spesso scelta per eventi particolari. Per un pranzo o una cena da vivere in un atmosfera casereccia e familiare, assaporando il gusto inconfondibile della tradizione. Sapori irresistibili, esattamente come quelli della crema lasciata incustodita dalla fata nella fiaba di Italo Calvino. E come quelli proposti a pranzo e cena dai fratelli Merli e dai loro collaboratori (Manuel e Tommaso in cucina e Alice ai tavoli) agli ospiti dell'agriturismo dove la gioia del palato si abbina alla perfezione con quella della vista, sul verde che la circonda, e dell'udito, isolato da ogni rumore. Fatta eccezione, a volte, il fischio di un merlo....
Articolo molto interessante e significativo!