Prodotti tipici
Chi ama girare il mondo, sa bene che la grande ricchezza di ogni Paese è la sua storia. Tradizioni, usanze, costumi e, soprattutto, i prodotti della terra e degli uomini. La terra fornisce la materia prima sulla quale lavorare, l’ingegno degli uomini la capacità di plasmarla per renderla unica. Nascono così tutti quei prodotti legati a una zona geografica con nodi talmente stretti da diventarne una vera e propria locandina pubblicitarie per il mondo. E siccome da qualche decennio si sta verificando un incremento esponenziale del turismo a lungo raggio, quello dei prodotti tipici è diventato, dove ci sono state persone in grado di capirlo e di valorizzarlo, un business in grado di muovere una notevole quantità di denaro. Soprattutto quando i turisti in visita sono italiani, persone che, quando si prendono le meritate ferie, difficilmente resistono all’impulso di tornare indietro senza qualcosa che gliele ricordi. Secondo una indagine, durante l’estate del 2010 gli italiani hanno speso oltre 5 miliardi di euro in souvenir per amici e parenti. Souvenir che spesso appartengono all’enogastronomia, ai migliori prodotti tipici di una zona. È il caso del formaggio di Branzi, prodotto oggi come mezzo secolo fa dalla Latteria Sociale; o come i salumi del Gruppo Ibs, guidato da Ezio Chiesa, che ad Ardesio ha cominciato a produrre in un recente passato il Ca del Botto, un prosciutto crudo che racchiude tutto il sapore della montafgna