Nell’autentica montagna di libri custoditi sui ripiani delle librerie di casa spiccano quelli scritti da Jules Verne con, in bella vista, “Il Giro del mondo in 80 giorni”, affiancato da “Viaggio al centro della terra”, da “Ventimila leghe sotto i mari”, da “”Intorno alla luna”. Libri che Gianfranco Chiesa ha letto, divorandoli letteralmente, da giovane (e in qualche caso riletto a distanza di anni e perfino decenni) e dei quali potrebbe, in qualche caso, tranquillamente scrivere una riedizione. E senza neppure bisogno di ricorrere alla fantasia che di certo non difettava al grande scrittore d’avventure francese considerato un padre della moderna fantascienza. Potrebbe farlo, Gianfranco Chiesa, per esempio, per un “sequel” del racconto che ha come protagonista Phileas Fogg , il ricco esponente dell’alta società inglese socio del Reform Club (uno dei più celebri club per gentiluomini di Westminster, vicino a Buckingham Palace, con la sede in Pall Mall, strada divenuta celebre anche per essere stata fra le prime della capitale del Regno a essere illuminata a gas) che alla fine del 1800 fece una scommessa con i soci del proprio club: avrebbe compiuto il giro del mondo in 80 giorni, pena la perdita di 20mila sterline, somma considerevolissima per l’epoca. Un viaggi, portato a termine in compagnia del fedele servitore Jean Passepartout, – nomen homen -, che molti decenni più tardi l’imprenditore bergamasco innamorato dei libri di Jules Verne, fondatore ad Azzano San Paolo, alle porte della città della Sir, colosso della ristorazione per mense aziendali, di scuole e […]
Gianfranco Chiesa, il mio giro del mondo in 40 anni