Prendete dei maiali bergamaschi di oltre un anno di età che, come vuole la tradizione “abbiano visto due lune di agosto”, aggiungete una lavorazione e una stagionatura nella stessa struttura del macello, in modo che le cosce non subiscano stress da trasporto e da differenziazioni climatiche che possono incidere in modo negativo sul risultato finale e, infine insaporite tutto con l’aria frizzante e incontaminata della montagna e il letto di fieno maggengo che viene posto sui pavimenti delle sale di maturazione. Dorme per 16 mesi in un letto di maggengo Ecco servito, dopo 16 mesi di attesa, il prosciutto crudo Ca’ del Botto, delizia della salumeria bergamasca prodotto ad Ardesio, in alta valle Seriana dove più di un secolo e mezzo fa, in una vecchia cascina chiamata proprio Il Botto, si produceva già un prosciutto crudo dalle caratteristiche particolari conferitegli, proprio dalla lavorazione recuperata, una ventina d’anni fa, da Ezio Chiesa, titolare del salumificio del gruppo Ibs, particolarmente legato alle più antiche tradizioni della cultura rurale bergamasca. I segreti della lavorazione custoditi da 150 anni in una cascina… Una produzione che in pochi anni ha ricevuto numerosi e importanti riconoscimenti fra i quali quello della Direzione generale agricoltura della Regione Lombardia che lo ha inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali lombardi e quello della Camera di commercio di Bergamo che gli ha riconosciuto il marchio “Bergamo Città dei Mille … sapori”. Un prosciutto con una lunghissima storia da raccontare, così come del resto il salumificio che ha riscoperto questo […]