Per tutti i bergamaschi è uno degli “eroi” della battaglia contro la pandemia, uno dei simboli della lotta al Covid che ha martoriato il territorio come nessun’altra zona d’Italia, un “campione” della medicina che ha messo a disposizione le proprie forze e capacità per sconfiggere un virus tanto sconosciuto quanto letale. Per i motociclisti bergamaschi Luca Ferdinando Lorini, direttore del dipartimento di Emergenza, urgenza e area critica dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è anche un “campione” su due ruote, in sella alle moto da fuoristrada che ha cominciato a guidare da liceale, arrivando a gareggiare in competizioni ufficiali, per poi abbandonare l’agonismo, immerso nello studio dei libri di medicina prima e in quello delle cartelle cliniche dei pazienti poi. Per decidere però di risalire in sella, “dopo 31 anni di astinenza” e riassaporare il piacere di qualche “smanettata” , dimostrando di non aver dimenticato “come si faceva”, al punto da partecipare da protagonista a diversi campionati italiani d’Epoca di regolarità e cross. E, addirittura, da portare a termine tre edizioni della Sei Giorni di Enduro: una insieme con il suo mito di sempre, Alessandro Gritti, una con Mirko Gritti, figlio del campionissimo, e l’ultima con il proprio di figlio, Andrea. Ed è proprio a questo “doppio campione”, nelle corsie e nelle sale operatorie dell’ospedale e sulle piste da motoregolarità, che i responsabili della Scuderia Norelli di Bergamo, una delle associazioni storiche che hanno scritto pagine indimenticabili di questo sport, hanno deciso di assegnare l’Oscar Norelli”, premio istituito nel 1977 […]
Luca Lorini, il campione in moto e contro il Covid19