Guzzi, Gilera, Hercules, Jawa, Ktm, MZ, Mi-Val, Puch, Swm, Zündapp: moto che hanno scritto la storia dell’enduro ma anche, con il rumore dei propri motori, la colonna sonora delle più affascinanti competizioni andate in scena in tutto il mondo. Prima fra tutte lo straordinario spettacolo su due ruote rappresentato dalla “Valli Bergamasche”, una delle competizioni motociclistiche più famose di sempre. Motori che torneranno a far sentire i propri inconfondibili suoni, autentiche melodie per le orecchie di ogni pilota, il 5, 6 e 7 giugno 2026 quando a Selvino prenderà il via la “Valli Legend” (nome nuovo per la gara antica) organizzata dalla Scuderia Norelli in collaborazione di altri tre moto club amici e dedicata alla memoria di Tullio Masserini, grande campione vincitore della Valli Bergamasche 1959, nonché ex presidente della Scuderia Norelli.
Un nome nuovo per una vecchia corsa diventata uno degli appuntamenti imperdibili
Un nuovo evento organizzato per far rivivere questa leggenda su due ruote in uno dei territori più iconici al mondo quando si parla di enduro (la Bergamasca, appunto) che ha già visto accendersi i motori dell’organizzazione, fra moduli di partecipazione da preparare e inviare e tracciati da disegnare, fra una montagna di autorizzazioni da ottenere e accordi da definire con bar e ristoranti pronti a ‘fare il pieno’ di piloti e spettatori, senza dimenticare la ricerca degli “addetti al percorso”, i mitici volontari pronti a predisporre perché tutto sia preparato e avvenga nel migliore dei modi e, soprattutto, a “ripulire” come sempre ogni metro di sentiero toccato dall’evento, lasciando tutto “meglio di prima”.
La macchina organizzatrice è già al lavoro. Con una new entry a bordo
E poi c’è la ‘macchina’ organizzativa incaricata di contattare gli sponsor: aziende e professionisti pronti a “firmare” con il loro brand uno degli eventi motociclistici più affascinanti di sempre, capace di attirare migliaia di spettatori. Una macchina organizzativa quella della “pubblicità” che ha visto salire a bordo una new entry, Cristina Mazzucchelli, che oltre a essere una bravissima comunicatrice è anche appassionata di moto, e che al suo fianco avrà anche Ilmadeinbergamo.it, iniziativa editoriale con cui collabora e che ha assicurato a Valter Giupponi, presidente della Norelli, tutta la propria disponibilità a raccontare le ‘tappe di avvicinamento’ all’evento (oltre all’evento stesso), destinato a far rivivere una corsa ideata nel secondo dopoguerra e diventata, nel giro di pochi anni, un appuntamento sportivo imperdibile per centinaia di piloti disposti a sobbarcarsi trasferte di centinaia – e in alcuni casi addirittura migliaia – di chilometri pur di poter dire ‘io c’ero’. Piloti pronti a sfidarsi lungo i sentieri e le mulattiere di percorsi di gara e prove speciali, capaci di mettere a dura prova i motori, le ciclistiche e la resistenza dei piloti, anche se non certo ai livelli della competizione ‘vera’, che decenni fa si è conquistata il titolo di gara più difficile e massacrante della specialità in tutto il calendario europeo. Talmente dura da far addirittura svenire per lo sfinimento un pilota, Lino Cornago, nel 1953, mentre era in testa alla corsa.
Per viaggiare nel tempo e negli aneddoti basta andare al Lazzaretto e farsi guidare da Enzo Paris
Uno dei tanti aneddoti che ogni appassionato può farsi raccontare semplicemente presentandosi nella sede della Norelli al Lazzaretto di Bergamo, dietro lo Stadio dell’Atalanta, dopo essersi assicurato che sia presente Enzo Paris, lo storico, il “narratore” della Valli. Una gara diventata fin dalla prima edizione un autentico fiore all’occhiello per la Federazione motociclistica italiana (inserita nel calendario del Trofeo internazionale di Regolarità, divenuto quattro anni dopo Campionato europeo, nel 1964, appena un anno dopo aver “debuttato” nel Campionato italiano Regolarità), resa unica e inimitabile dalle prove “speciali” di motocross, dalle prove notturne, da quelle in salita, di accelerazione e frenata, e consacrata definitivamente nel 1994 quando divenne una prova del Campionato mondiale Enduro. Una corsa la cui storia racconta capitoli incredibili (come quello della 25ª edizione, nel 1973, corsa su un terreno proibitivo per le piogge torrenziali, con appena 24 piloti giunti al traguardo su 273 iscritti e uno solo, Gualtiero Brissoni, nella classe 50cc), destinati a rivivere, in uno straordinario viaggio nel tempo, il 5, 6 e 7 giugno. La corsa per essere fra i protagonisti è già partita. Info: commerciale@ilmadeinbergamo.it.