“Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato”. La frase di Elie Wiesel, scrittore  e attivista per i diritti umani sopravvissuto ai campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald, premio Nobel per la pace nel 1986 come “messaggero per l’umanità”, è un messaggio che si adatta alla perfezione per  “raccontare” lo Sportello pubblico contro la violenza sulle donne di Bergamo (parte della R.I.T.A., la Rete interistituzionale territoriale antiviolenza che, attraverso la collaborazione di enti pubblici e privati, mira a prevenire, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e contrastare il fenomeno della violenza contro le donne) promosso e sponsorizzato dall’Ordine degli avvocati di Bergamo con il patrocinio del Comune di Bergamo e aperto ogni lunedì dalle 9 alle 12 nei locali dell’Ordine degli avvocati di Piazza Dante n. 2, all’interno del Palazzo della Procura di Bergamo.  Un messaggio a “non stare mai in silenzio” rivolto a tutte le donne del territorio vittime di episodi di maltrattamenti, stalking e violenze più o meno gravi, compresi lo stupro, le molestie sessuali sul luogo di lavoro, maltrattamenti e comportamenti persecutori, presentandosi allo sportello (o chiamando il numero 366 30 55 356)  per avere l’aiuto, gratuito, di due avvocati esperti in materia (uno civilista e uno penalista) pronti a  offrire una consulenza giuridica di indirizzo a chiunque ne faccia richiesta, […]