Fermare il tempo. È questo, sicuramente, l’aspetto più affascinante della fotografia, parola che letteralmente significa “disegnare con la luce”. E fermare il tempo, nell’istante più significativo, più emozionante, più magico, è quello che ama fare Alberto Merisio. Un amore nato fin da bambino, quando, presa in mano la sua prima macchina fotografica, aveva subito capito che sarebbe diventato un fotografo. Per fermare il tempo, certo, per disegnare con la luce, ma anche per fare tutto quanto avviene prima e dopo quell’istante: selezionare il soggetto, le luci, l’ambiente, fino ad arrivare allo scatto e allo sviluppo della foto, ultimo (ma non certo per importanza) passaggio di un lungo percorso, anche se per molti una fotografia è frutto di un semplice, rapidissimo clic… A 17 anni era già apprendista in uno studio Un amore diventato giorno dopo giorno una professione, grazie a una conoscenza sempre più perfezionata della tecnica, affinata in uno studio di fotografia dove ha fatto la gavetta fin dall’età di 17 anni, dapprima con macchine analogiche, le vecchie macchine a rullino, e subito dopo con le macchine digitali, vivendo in prima persona l’evoluzione di strumenti e tecnica della fotografia. La rivoluzione dal rullino al digitale? Nessun problema… Un’autentica rivoluzione vissuta senza particolari problemi grazie alla giovane età dell’apprendista fotografo che nel frattempo ha individuato con chiarezza quali erano i campi della fotografia che lo appassionavano maggiormente: l’architettura e il design. I suoi soggetti preferiti? L’architettura e il design E proprio gli scatti di interni ed esterni di case, uffici […]