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Moto e Bike Bergamo, usare da piccoli le due ruote <br/> a pedali e a motore aiuta a crescere più sicuri

Moto e Bike Bergamo

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Enogastronomia
Nespoli funghi, la boutique che offre <br/> solo il meglio di  porcini, finferli, ovoli

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Hoplon Consulting, l'”esercito” di professionisti <br/> pronto a difendere le piccole imprese

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Accademia Tadini, l’arte si specchia nel lago

Accademia Tadini, l’arte si specchia nel lago

Non c’è bisogno di raggiungere il Louvre di Parigi o la Galleria Borghese a Roma per contemplare da vicino opere dello scultore che estrasse dal marmo bianco capolavori come Amore e Psiche o la splendida Paolina Bonaparte, mollemente adagiata su un giaciglio di pietra che flette sotto il peso del suo corpo. Ad una quarantina di chilometri da Bergamo, nell’elegante cittadina di Lovere, è possibile ammirare alcuni capolavori di colui che è considerato uno dei più talentuosi artisti della scultura italiana di ogni tempo: Antonio Canova. Le sue opere si trovano all’interno del complesso dell’Accademia di Belle Arti Tadini, imponente residenza che spicca sul resto dei palazzi affacciati sulla riva del Lago d’Iseo. Nello splendido stabile

Trescore, la nostra piccola Cappella Sistina

Trescore, la nostra piccola Cappella Sistina

In un immaginario valzer dei tesori artistici siti in terra bergamasca, i castelli, le basiliche e le grandi dimore storiche farebbero bella mostra di sé con il loro incedere nobile e maestoso, le tele e le statue danzerebbero agili volteggiando in libertà mentre le chiese procederebbero in modo ordinato e regolare. In un angolo, piccola e poco desiderosa di esibirsi, ci sarebbe lei, la cappella della villa Suardi a Trescore Balneario, talmente timida da andare a rifugiarsi tra le fronde degli alberi secolari del parco. Questa piccola chiesetta, dalla semplice architettura rustica e coperta da falde in legno, fu fatta erigere nel Quattrocento dalla famiglia bergamasca dei Suardi, tra i nobili di più antico lignaggio a livello nazionale, allo scopo di renderla un oratorio per confortare i viandanti e oggi la si può trovare poco al di fuori del centro abitato della cittadina termale, lungo la strada che collega la città di Bergamo al Passo del Tonale. Le antiche scuderie e il parco conducono al capolavoro di Lorenzo Lotto… Per poterla visitare è necessario attraversare l’area delle antiche scuderie del Palazzo e un caratteristico parco, in cui il profumo degli antichi bossi e la quiete della lussureggiante vegetazione aiutano a predisporre l’animo dell’ospite alla contemplazione di ciò che sta per scoprire. È varcando la soglia del piccolo edificio che lo stupore prende il sopravvento: un tripudio di colori crea una miriade di personaggi, città, montagne, animali, cieli, terre, alberi e frutti in una ricerca di spazio e di espressione che va ben oltre […]

Mangi-Amo, guida ai locali dove il cibo fa innamorare

Mangi-Amo, guida ai locali dove il cibo fa innamorare

“Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare”, come sanno perfettamente moltissimi buongustai, primi fra tutti quelli appassionati di film d’animazione e di cucina che non si sono persi “Ratatouille”, pellicola da cui è tratta la citazione. Ma è anche vero che chi ama cucinare sa a sua volta trovare sempre il miglior cibo e perfino, diverse volte, indicare a moltissimi altri la strada per trovarlo. Per esempio fotografando e raccontando su Instagram i migliori piatti trovati durante un viaggio, fra immagini e commenti, alla scoperta dei sapori. Una passione nata sui banchi dell’istituto alberghiero…. Come hanno fatto Daria e Mara , 27 anni, amiche da 14, da quando si sono ritrovate compagne di classe in prima superiore all’Istituto alberghiero Sonzogni di Nembro, che partendo dalla loro passione per la buona tavola (più da commensali che da cuoche, come confessano ridendo) sono approdate nella rete con una pagina che racconta fin dal titolo l’amore per il cibo e i vini: MangiAmo. …. sognando di diventare non cuoche ma assaggiatrici “Un semplice quanto efficace gioco di parole per dare un nome “appetitoso” alla pagina nata “grazie al consiglio di amici e parenti che, vedendo le nostre storie instagram dai nostri profili personali, spesso a tema enogastronomico, ci hanno suggerito di raccogliere e raccontare tutte le nostre esperienze per permettere a più persone di trovare facilmente risposta alla fatidica domanda: “dove andiamo a mangiare?”, come raccontano le due amiche che, piatto dopo piatto ,hanno visto crescere notevolmente il numero di followers, anche […]

I Love ostrica, preziosissime perle di bontà

I Love ostrica, preziosissime perle di bontà

Agli amanti dei sapori di mare e in particolare dei molluschi, potrebbe bastare il nome per far venire già l’acquolina in bocca: I Love Ostrica. Un nome, destinato a rivelarsi a livello di comunicazione una vera e propria “perla” , scelto per  l’esclusivo format di catering e degustazioni con protagoniste ostriche, crudité di mare e pescato di altissima qualità ideato da Luca Nicoli sulla scia  di un’altra sua “creazione”: La Piazzetta del Pesce, e-commerce e delivery di pesce di alta qualità per ristoranti e privati,  varato nel 2007. Un’attività che negli anni ha visto l’imprenditore bergamasco proporre a una clientela sempre più vasta milioni di prelibati molluschi (come la  spèciale Tentation della Normandia, la spèciale Gauloise dalla Bretagna o la spèciale de Claire IGP da Marennes Olèron) selezionate fra i migliori fornitori, garantendo la tracciabilità di  tutta la filiera produttiva, dal momento in cui viene pescato fino alla consegna. Prodotti di assoluta qualità che con I love ostrica sono diventati  i grandi protagonisti di eventi, show cooking, chef a domicilio, serate didattiche. Un’attività che Luca Nicoli ha iniziato a sognare da giovanissimo, muovendo, come si legge sul suo sito internet, ” i primi passi tra i banchi del pesce nella grande distribuzione organizzata”, con l’idea fissa di  “promuovere la cultura dell’ostrica e dei prodotti più rari e preziosi del mare tramite eventi unici e indimenticabili”. Un sogno diventato realtà prima con la “La Piazzetta”, subito popolata da  clienti attratti dai  suoi “luxury fish events”,con le ostriche e il pescato più […]

Eremo di San Patrizio, un pozzo di spiritualità

Eremo di San Patrizio, un pozzo di spiritualità

Impossibile sapere se il nome sia stato scelto perché anche qui sarebbe trovato un pozzo di San Patrizio che scendeva fino a lambire le acque del fiume Serio. Di certo anche dall’eremo di San Patrizio, edificio simile a una fortezza a picco sul fiume, le cui mura massicce sembrano un tutt’uno con lo sperone di roccia sul quale è aggrappato alle pendici del monte Cavlera, a Colzate, all’imbocco della valle Seriana, è possibile “pescare” (esattamente come dal celebre pozzo senza fondo da cui secondo la leggenda si aprivano le porte del Purgatorio) insieme a spiritualità e misticismo,  storie fantastiche.

Ravasio, il caffè è un desiderio che va espresso

Ravasio, il caffè è un desiderio che va espresso

  A chi gli dice che il caffè fa male alla salute, lui, tazzina fumante in mano, risponde sorridendo che già il grande medico arabo Avicenna lo prescriveva come medicamento. E, assaporando i profumi provenienti dalla tazzina prima di accostarla alle labbra, aggiunge la storia dei due giovani gemelli che nella Svezia del 1700 furono condannati amorte tramite somministrazione di caffè da Re Gustavo III, che considerava evidentemente la nera bevanda un veleno. Ebbene: i due giovanissimi gemelli, tazzina dopo tazzina, sopravvissero al re, ai giudici e ai medici incaricati di controllare gli effetti della condanna, e morirono ultraottantenni. Felici di essere stati condannati ad assaporare per decenni la squisita bevanda. Aromi che hanno conquistato Arabia, Russia e Giappone Felice di assaporare da anni i migliori caffé e soprattutto di commercializzare in Italia e in mezzo mondo le sue preziose miscele, è sicuramente Sergio Ravasio, fondatore nel 1989 della Esserre, torrefazione che in 20 anni di attività è diventata il punto di riferimento per i più grandi intenditori di caffé: a cominciare da oltre 500 titolari di bar in Italia, ma anche in Arabia, Russia, Giappone, Taiwan, che ai loro clienti non hanno più proposto altri caffè dopo aver assaggiato le miscele create in Esserre. Un sapore unico da gustare anche sul lavoro o a casa In realtà una buona parte delle quasi 100 tonnellate di caffè che vengono torrefatte oggi nel laboratorio di Brusaporto (dove l’attività si è trasferita nel 2000 lasciando la sede originaria di via Mattioli, nel […]

Bastonimania, mostra l’epoca doro del passeggio

Bastonimania, mostra l’epoca doro del passeggio

Chi mai potrebbe immaginare Charlot senza il suo bastone? E zio Paperone minacciare nei momenti d’ira Paperino o Paperoga, Rockerduck e la Banda Bassotti senza la sua “bacchetta”? E, ancora, qualcuno ha mai visto un pastore condurre il proprio gregge senza questo preziosissimo sim bolo del comando che, in versioni decisamente più preziose, il faraone Tutankhamon volle portare con sé, nell’aldilà, addirittura in 132 esemplari? Utilizzato per manifestare il proprio potere, ma anche per difendersi o, semplicemente, per sostenersi nei momenti di difficoltà, il bastone ha attraversato i millenni, trasformandosi in uno status symbol. Diventando addirittura, nel 1600, l’oggetto di un irrefrenabile desiderio per migliaia di persone e scrivendo straordinarie pagine nella storia del costume e della moda, accessorio per differenziarsi dagli altri. Per poi diventare, come spessissimo accade per ciò che scompare dall’uso comune dopo un lungo periodo di splendore, oggetti da collezione, esemplari da scovare nelle botteghe dei rigattieri o nelle soffitte polverose. Oggetti capaci di far viaggiare nel tempo come quelli, oltre cento, in mostra fino al 3 novembre nelle sale espositive del Filandone di Martinengo, teatro della la speciale mostra: “Bastonimania. L’epoca d’oro dei bastoni da passeggio” con esposizione non solo di bellissimi esemplari, rigorosamente autentici e risalenti al periodo che va dalla fine del Seicento a metà del secolo scorso, ma anche abiti e accessori originali dell’Ottocento. Una mostra curata dai responsabili dell’associazione Pro Loco Martinengo Aps e dell’associazione Mondobastone capace di guidare i visitatori “alla scoperta di quest’accessorio  capace di combinare moda, eleganza ed […]

Vineria Cozzi, ogni stagione ha i suoi sapori

Vineria Cozzi, ogni stagione ha i suoi sapori

Ogni stagione ha i suoi colori, i suoi profumi. Ma anche i suoi sapori, che in tavola devono seguire i ritmi della natura, cucinando quello che la terra offre in quel periodo dell’anno. E’ questo il “credo” alla base dei piatti serviti alla Vineria Cozzi, in Città Alta, nel cuore del borgo medievale di Bergamo, dove nel menu spiccano solo piatti che seguono la stagionalità, capaci di esaltare il sapore della terra e far rivivere allo stesso tempo la tradizione. Una scelta di cui va assolutamente fiera Simona Magnati, titolare e chef, insieme con Betelhem Kiflei, di questo locale aperto addirittura nel 1848 (come licenza numero 1 di sali e tabacchi in città per poi diventare nel tempo il dopo-teatro del vicino e bellissimo Teatro Sociale, luogo ideale per creare occasioni di incontro e infine ristorante) e che negli anni ha trovato d’accordo moltissimi buongustai diventati fedelissimi clienti. Pronti a rinnovare, a ogni stagione, il piacere di assaporare i piatti, rigorosamente stagionali, sapientemente abbinati ai migliori vini che, nella cantina dell’antica vineria, vedono addirittura 300 etichette tra cui scegliere. Con la consapevolezza che se madre natura quelle materie prime le ha offerte in quel periodo una ragione ci sarà, ma anche con la certezza che se quei formaggi, carni e salumi provenienti dalle valli limitrofe, o quegli ortaggi e erbe aromatiche direttamente raccolte nell’orto della vineria vengono lavorati insieme ad altri tre “ingredienti” sempre presenti in ogni ricetta, ovvero passione, dedizione e amore, il risultato sarà unico e indimenticabile. Come […]

Santicoli, il punto di vista rende unica la foto

Santicoli, il punto di vista rende unica la foto

“Per affrontare il destino bisogna osservare le cose da un’altra prospettiva.” Difficile visitare la mostra fotografica di Andrea Federico Santicoli allestita alla Galleria Ceribelli di Bergamo, in via San Tomaso, uno dei luoghi “cult” per chi ama l’arte in ogni sua espressione,  e non pensare alla frase della scrittrice umbro-genovese Silvia Zancheddu. Già, perché ogni scatto sembra riflettere un’altra prospettiva, un altro punto di vista sui panorami circostanti, e perché la storia di Andrea Federico Santicoli racconta di un destino particolare, che in seguito a un incidente in moto l’ha costretto su una sedia a rotelle. Seduto sulla quale ha saputo cogliere immagini bellissime che Arialdo Ceribelli non ha esitato un solo istante a trasformare in una mostra che non poteva che avere un solo titolo: Punto di vista. “Un titolo che si riferisce all’insolita prospettiva da cui Andrea guarda il mondo: la sedia a rotelle”, come scrive Marta, figlia di Arialdo che con la madre Antonella collabora alla gestione della galleria e degli eventi, riassumendo la “carriera” da fotografo di Andrea Federico Santicoli. Carriera recentissima (solo nel 2020 ha acquistato la sua prima macchina fotografica facendo i primi scatti a colori, ben presto “convertiti” in bianco e nero, iniziando a girare il mondo con l’inseparabile Leica M Monochrom, cercando di cogliere ogni volta, in ogni soggetto “l’attimo fuggente” che solo in pochi sanno vedere, immortalando – e rendendoli letteralmente immortali – persone, innanzitutto, ma anche montagne e laghi, perfino portoni o muri) ma già “importante” come testimoniano gli scatti […]

Basilica di Gandino, l’ “altra” Santa Maria Maggiore

Basilica di Gandino, l’ “altra” Santa Maria Maggiore

“Chi non viene a Gandino è un cretino… “. Orietta Pinetti, docente universitaria bergamasca, non ha esitato a utilizzare le parole, come sempre provocatorie, di Vittorio Sgarbi per introdurre il proprio articolo pubblicato sul periodico VAL Seriana dedicato alla Basilica di Santa Maria Assunta in Gandino. Un’affermazione (fin troppo edulcorata, se paragonata ad altre esternazioni fatta dal critico d’arte e nell’occasione “esternata” prendendosela con se stesso), che Vittorio Sgarbi ha fatto in occasione della sua visita alla monumentale chiesa nel 2016, per sottolinearne l’incredibile bellezza capace, ha affermato il celebre critico “di sorprendere perfino uno come me che ha visto tutto…”. Una sorpresa che del resto hanno provato anche moltissime altre persone, a volte capitate per caso in questo angolo di valle, entrate a visitare la basilica e rimaste letteralmente sbalordite da quello che, ha scritto Orietta Pinessi sul “Val” come tutti chiamano familiarmente la rivista editata da Promoserio, “uno dei monumenti più significativi non solo di Bergamo, ma della Lombardia”. Una Basilica tanto imponente costruita nel 1200, riedificata agli inizi del 1400 e “rifatta una terza volta fra il 1623 e il 1640 con la costruzione della stupefacente cupola centrale (e annunciata a distanza dal campanile alto 74 metri con la cupola mitteleuropea a cipolla, e una cuspide rivestita in rame nel 1677 da operai di Bolzano e Merano alta 13 metri) quanto ricca di tesori, in gran parte dono della famiglia Giovanelli, mercanti di lana originari proprio di Gandino tanto ricchi quanto generosi da finanziare la realizzazione dell’altare […]

Selvino 5, 6 e 7 giugno

Bergamo Capitale Mondiale dell’Enduro 2025
riaccende i motori per l'evento leggendario
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Bergamo com'era?

Ci sono molti modi per raccontare una città, per far conoscere la sua anima, la sua evoluzione e i segreti celati dietro ogni angolo. Uno dei più potenti è farlo attraverso l'immagine, uno scatto capace di fermare il tempo e ricordare luoghi, monumenti e veicoli. Con questa rubrica "Bergamo d'Epoca: Angoli Nascosti e Memorie Trasformate", proponiamo una collezione di scatti storici: vi riporteremo tra i binari dei vecchi tram, in frazioni diventate quartieri, davanti ad edifici scomparsi e in prati diventati città. È un viaggio emozionante per riscoprire il volto più intimo e a volte sbiadito di luohi dimenticati di Bergamo.

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Ex Monastero di Astino

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l’ex pilota che si è messo in testa di dover proteggere la sicurezza dei motociclisti

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Raccontatevi in un video

Ci sono molti modi per raccontarsi, per far conoscere la propria attività, la propria offerta, commerciale o professionale, ma anche la propria storia, la propria esperienza, la propria professionalità, la propria passione. Uno di questi modi è farlo attraverso un video capace di moltiplicare esponenzialmente la visibilità di ogni attività anche grazie all'utilizzo dei social network…

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Per migliorare la vita di tutti

Questo spazio è dedicato a chiunque voglia suggerire agli amministratori possibili iniziative per migliorare la vita di tutti i cittadini

A chi, bollette alla mano,
dimostra che ha bruciato, illuminato e quindi inquinato meno

Su un sito dedicato al mondo del mattone, dal nome decisamente simpatico, casavuoisapere.it, un signore che si chiama Vincenzo Vecchio e che da sempre si occupa di case (scrivendone su Il Sole 24 Ore)

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Scegliere a quale professionista (dall'artigiano, come può essere un elettricista, un idraulico o un falegname all'avvocato, al commercialista ma anche al medico....) affidarsi per un lavoro in casa o in ufficio, una pratica complicata, o magari per un problema serio di salute, non è sempre facile. Il madeinbergamo ha deciso di aiutare i propri lettori selezionando, sulla base di un'esperienza personale e dunque i una conoscenza “diretta” o, su segnalazione di operatori del settore, alcuni nominativi.

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