ILMADEINBERGAMO: il portale che racconta le eccellenze del territorio.
seguici su:
Sport
Moto e Bike Bergamo, usare da piccoli le due ruote <br/> a pedali e a motore aiuta a crescere più sicuri

Moto e Bike Bergamo

Usare da piccoli le due ruote a pedali e a motore) aiuta a crescere più sicuri

Leggi l'articolo

Enogastronomia
Nespoli funghi, la boutique che offre <br/> solo il meglio di  porcini, finferli, ovoli

Nespoli funghi

La boutique che offre
solo il meglio di porcini, finferli, ovoli

Leggi l'articolo

Servizi
Hoplon Consulting, l'”esercito” di professionisti <br/> pronto a difendere le piccole imprese

Hoplon Consulting

L'"esercito" di professionisti pronto a difendere le piccole imprese

Leggi l'articolo

Bastonimania, mostra l’epoca doro del passeggio

Bastonimania, mostra l’epoca doro del passeggio

Chi mai potrebbe immaginare Charlot senza il suo bastone? E zio Paperone minacciare nei momenti d’ira Paperino o Paperoga, Rockerduck e la Banda Bassotti senza la sua “bacchetta”? E, ancora, qualcuno ha mai visto un pastore condurre il proprio gregge senza questo preziosissimo sim bolo del comando che, in versioni decisamente più preziose, il faraone Tutankhamon volle portare con sé, nell’aldilà, addirittura in 132 esemplari? Utilizzato per manifestare il proprio potere, ma anche per difendersi o, semplicemente, per sostenersi nei momenti di difficoltà, il bastone ha attraversato i millenni, trasformandosi in uno status symbol. Diventando addirittura, nel 1600, l’oggetto di un irrefrenabile desiderio per migliaia di persone e scrivendo straordinarie pagine nella storia del costume e della moda, accessorio per differenziarsi dagli altri. Per poi diventare, come spessissimo accade per ciò che scompare dall’uso comune dopo un lungo periodo di splendore, oggetti da collezione, esemplari da scovare nelle botteghe dei rigattieri o nelle soffitte polverose. Oggetti capaci di far viaggiare nel tempo come quelli, oltre cento, in mostra fino al 3 novembre nelle sale espositive del Filandone di Martinengo, teatro della la speciale mostra: “Bastonimania. L’epoca d’oro dei bastoni da passeggio” con esposizione non solo di bellissimi esemplari, rigorosamente autentici e risalenti al periodo che va dalla fine del Seicento a metà del secolo scorso, ma anche abiti e accessori originali dell’Ottocento. Una mostra curata dai responsabili dell’associazione Pro Loco Martinengo Aps e dell’associazione Mondobastone capace di guidare i visitatori “alla scoperta di quest’accessorio  capace di combinare moda, eleganza ed […]

Vineria Cozzi, ogni stagione ha i suoi sapori

Vineria Cozzi, ogni stagione ha i suoi sapori

Ogni stagione ha i suoi colori, i suoi profumi. Ma anche i suoi sapori, che in tavola devono seguire i ritmi della natura, cucinando quello che la terra offre in quel periodo dell’anno. E’ questo il “credo” alla base dei piatti serviti alla Vineria Cozzi, in Città Alta, nel cuore del borgo medievale di Bergamo, dove nel menu spiccano solo piatti che seguono la stagionalità, capaci di esaltare il sapore della terra e far rivivere allo stesso tempo la tradizione. Una scelta di cui va assolutamente fiera Simona Magnati, titolare e chef, insieme con Betelhem Kiflei, di questo locale aperto addirittura nel 1848 (come licenza numero 1 di sali e tabacchi in città per poi diventare nel tempo il dopo-teatro del vicino e bellissimo Teatro Sociale, luogo ideale per creare occasioni di incontro e infine ristorante) e che negli anni ha trovato d’accordo moltissimi buongustai diventati fedelissimi clienti. Pronti a rinnovare, a ogni stagione, il piacere di assaporare i piatti, rigorosamente stagionali, sapientemente abbinati ai migliori vini che, nella cantina dell’antica vineria, vedono addirittura 300 etichette tra cui scegliere. Con la consapevolezza che se madre natura quelle materie prime le ha offerte in quel periodo una ragione ci sarà, ma anche con la certezza che se quei formaggi, carni e salumi provenienti dalle valli limitrofe, o quegli ortaggi e erbe aromatiche direttamente raccolte nell’orto della vineria vengono lavorati insieme ad altri tre “ingredienti” sempre presenti in ogni ricetta, ovvero passione, dedizione e amore, il risultato sarà unico e indimenticabile. Come […]

Santicoli, il punto di vista rende unica la foto

Santicoli, il punto di vista rende unica la foto

“Per affrontare il destino bisogna osservare le cose da un’altra prospettiva.” Difficile visitare la mostra fotografica di Andrea Federico Santicoli allestita alla Galleria Ceribelli di Bergamo, in via San Tomaso, uno dei luoghi “cult” per chi ama l’arte in ogni sua espressione,  e non pensare alla frase della scrittrice umbro-genovese Silvia Zancheddu. Già, perché ogni scatto sembra riflettere un’altra prospettiva, un altro punto di vista sui panorami circostanti, e perché la storia di Andrea Federico Santicoli racconta di un destino particolare, che in seguito a un incidente in moto l’ha costretto su una sedia a rotelle. Seduto sulla quale ha saputo cogliere immagini bellissime che Arialdo Ceribelli non ha esitato un solo istante a trasformare in una mostra che non poteva che avere un solo titolo: Punto di vista. “Un titolo che si riferisce all’insolita prospettiva da cui Andrea guarda il mondo: la sedia a rotelle”, come scrive Marta, figlia di Arialdo che con la madre Antonella collabora alla gestione della galleria e degli eventi, riassumendo la “carriera” da fotografo di Andrea Federico Santicoli. Carriera recentissima (solo nel 2020 ha acquistato la sua prima macchina fotografica facendo i primi scatti a colori, ben presto “convertiti” in bianco e nero, iniziando a girare il mondo con l’inseparabile Leica M Monochrom, cercando di cogliere ogni volta, in ogni soggetto “l’attimo fuggente” che solo in pochi sanno vedere, immortalando – e rendendoli letteralmente immortali – persone, innanzitutto, ma anche montagne e laghi, perfino portoni o muri) ma già “importante” come testimoniano gli scatti […]

Basilica di Gandino, l’ “altra” Santa Maria Maggiore

Basilica di Gandino, l’ “altra” Santa Maria Maggiore

“Chi non viene a Gandino è un cretino… “. Orietta Pinetti, docente universitaria bergamasca, non ha esitato a utilizzare le parole, come sempre provocatorie, di Vittorio Sgarbi per introdurre il proprio articolo pubblicato sul periodico VAL Seriana dedicato alla Basilica di Santa Maria Assunta in Gandino. Un’affermazione (fin troppo edulcorata, se paragonata ad altre esternazioni fatta dal critico d’arte e nell’occasione “esternata” prendendosela con se stesso), che Vittorio Sgarbi ha fatto in occasione della sua visita alla monumentale chiesa nel 2016, per sottolinearne l’incredibile bellezza capace, ha affermato il celebre critico “di sorprendere perfino uno come me che ha visto tutto…”. Una sorpresa che del resto hanno provato anche moltissime altre persone, a volte capitate per caso in questo angolo di valle, entrate a visitare la basilica e rimaste letteralmente sbalordite da quello che, ha scritto Orietta Pinessi sul “Val” come tutti chiamano familiarmente la rivista editata da Promoserio, “uno dei monumenti più significativi non solo di Bergamo, ma della Lombardia”. Una Basilica tanto imponente costruita nel 1200, riedificata agli inizi del 1400 e “rifatta una terza volta fra il 1623 e il 1640 con la costruzione della stupefacente cupola centrale (e annunciata a distanza dal campanile alto 74 metri con la cupola mitteleuropea a cipolla, e una cuspide rivestita in rame nel 1677 da operai di Bolzano e Merano alta 13 metri) quanto ricca di tesori, in gran parte dono della famiglia Giovanelli, mercanti di lana originari proprio di Gandino tanto ricchi quanto generosi da finanziare la realizzazione dell’altare […]

Ciao sono io, il libro che ricorda chi abbiamo amato

Ciao sono io, il libro che ricorda chi abbiamo amato

Ciao, sono Giorgio. Così amava presentarsi a chiunque incontrasse Giorgio Rossi, avvocato con studio in via Giorgio Paglia 6 a Bergamo,  prematuramente scomparso insieme con moltissime altre vittime della pandemia.  E proprio il suo “saluto”, proposto sempre abbinato a un sorriso che lo faceva immediatamente risultare simpatico,  è stato scelto da due suoi colleghi e “allievi”, Simona Zonca e  Luca Tironi, come titolo per il libro destinato a ricordarlo. Un volumetto “agile”, di una settantina di pagine, diviso in due parti:

Gianfranco Chiesa, il mio giro del mondo in 40 anni

Gianfranco Chiesa, il mio giro del mondo in 40 anni

Nell’autentica  montagna di libri custoditi sui ripiani delle librerie di casa spiccano quelli scritti da Jules Verne con, in bella vista, “Il Giro del mondo in 80 giorni”, affiancato da “Viaggio al centro della terra”, da “Ventimila leghe sotto i mari”, da “”Intorno alla luna”. Libri che Gianfranco Chiesa ha letto, divorandoli letteralmente, da giovane  (e in qualche caso riletto a distanza di anni e perfino decenni) e dei quali potrebbe, in qualche caso,  tranquillamente scrivere una riedizione. E senza neppure bisogno di ricorrere alla fantasia che di certo non difettava al grande scrittore d’avventure francese  considerato un padre della moderna fantascienza. Potrebbe farlo, Gianfranco Chiesa, per esempio, per un “sequel” del racconto che ha come protagonista Phileas Fogg , il ricco esponente dell’alta società inglese socio del Reform Club (uno dei più celebri  club per gentiluomini  di  Westminster, vicino a Buckingham Palace, con la sede in Pall Mall, strada divenuta celebre anche per essere stata fra le prime della capitale del Regno a essere illuminata a gas)  che alla fine del 1800 fece una scommessa con i soci del proprio club: avrebbe compiuto il giro del mondo in 80 giorni, pena la perdita di 20mila sterline, somma considerevolissima per l’epoca. Un viaggi,  portato a termine in compagnia del fedele servitore Jean Passepartout, – nomen homen -,  che molti decenni più tardi l’imprenditore bergamasco  innamorato dei libri di Jules Verne, fondatore ad Azzano San Paolo, alle porte della città della Sir, colosso della ristorazione per mense aziendali, di scuole e […]

Il Cavaliere Giallo? Storia di un racconto da scrivere

Il Cavaliere Giallo? Storia di un racconto da scrivere

I racconti con protagonisti cavalieri scritti nell’arco dei secoli sono moltissimi e diversi sono anche i colori che gli autori hanno attribuito ai protagonisti delle loro storie: dai cavalieri rossi del ciclo di Re Artù, avversari dei cavalieri della tavola rotonda Parsifal e Gareth, aThibaud, il cavaliere bianco figlio di un barone francese e di madre araba giustiziere ante-litteram, dell’epoca della prima Crociata portato sul piccolo schermo da una serie tv di alcuni decenni fa; fino al cavaliere nero del  romanzo di Bernard Cornwell, il secondo libro della trilogia Alla ricerca del Santo Graal. Il Cavaliere Giallo è invece il “protagonista” di una serie di racconti cinematografici ancora da scrivere da parte di autori italiani emergenti che intendono cimentarsi proprio in questo ambito della scrittura: uomini e donne che non abbiano superato i 35 anni d’età e che vogliano mettersi alla prova presentando i loro scritti di genere giallo-poliziesco-thriller-noir, al concorso organizzato dall’Associazione culturale Il Cavaliere Giallo di Bergamo, e aperto proprio ad autori italiani emergenti. Mettendo in palio un Premio, Il Cavaliere Giallo, appunto, del valore di 800 euro.

Into The Woods, il parco dove l’avventura non ha età

Into The Woods, il parco dove l’avventura non ha età

  Ci sono luoghi, locali frequentati da genitori con bambini piccoli, altri da ragazzi, altri ancora da persone più “mature”. Target diversi a seconda di cosa si cerca e, soprattutto,  di quanto questi luoghi o locali offrono. E poi ci sono luoghi capaci invece di attrarre una clientela “senza tempo”, dai pochi anni fino alla terza età, grazie alla loro capacità di dare sempre e comunque la miglior risposta a ogni domanda: dal desiderio di sperimentare i propri limiti, camminando magari a diversi metri d’altezza su un percorso avventura costruito fra gli alberi all’opportunità di mangiare qualcosa all’aria aperta mentre i bimbi si divertono come matti nel parco giochi; o , ancora, di bere un coctkail insieme agli amici di sempre, o magari a nuove conoscenze appena fatte partecipando a una delle tante feste; di scoprire ricette sconosciute. Tutto questo (e molto altro ancora, con per di più all’orizzonte nuove proposte frutto di altrettanto nuovi progetti…) offre il Parco Avventura Into The Woods, ovvero “nel bosco”, di Torre Boldone, struttura a due passi da Bergamo

Rifugio Monte Avaro, qui anche la cucina è alta

Rifugio Monte Avaro, qui anche la cucina è alta

Dicono che una camminata in montagna faccia “salire” l’appetito. Verissimo. Così come è altrettanto certo che spesso in quota capiti di trovare un’altissima qualità dell’offerta gastronomica. Accade, per esempio, a chi raggiunge Piani dell’Avaro, punto di partenza, raggiungibile a 1700 metri  in auto, per chi vuol compiere bellissime camminate (come quella che conduce ai laghetti di Ponteranica,

Villa Priula, l’albergo perfetto per i motociclisti

Villa Priula, l’albergo perfetto per i motociclisti

Scegliere il nome per una nuova attività può essere impresa non facile. Oppure semplicissima. E’ il caso dell’Albergo Villa Priula, nome che la titolare, Sabrina Casadoro, ha scelto praticamente in una manciata di secondi quando, nel 2017, ha deciso di gestire l’ hotel costruito neppure una quindicina d’anni prima a Sorisole, comune immerso nel verde del Parco dei colli di Bergamo. Una scelta spontanea, un nome venuto in mente in modo naturale perché, spiega la titolare, “l’antica via Priula, il tracciato individuato alla fine del 1500 dalla Repubblica di Venezia per aprire nuove vie commerciali oltre confine, in particolare nel cantone dei Grigioni, alleato della Serenissima già da un secolo “sovrana” di Bergamo, passa proprio di fronte al nostro ingresso”. Fattore, quest’ultimo, che ha giocato un ruolo non indifferente nel far sì che una buona  percentuale degli ospiti dell’albergo , oltre che del suo ristorante,La Piana, sia costituita da motociclisti. “Soprattutto stranieri, tedeschi belgi e olandesi, per i quali il nostro albergo è il punto di partenza ideale proprio per scoprire il percorso seguito cinque secoli fa dai commercianti per superare la catena delle Orobie attraverso il passo San Marco dopo essere partiti da Bergamo – per la precisione da Porta San Lorenzo, detta anche Porta Garibaldi, dove ha inizio la via Priula – per risalire la val Brembana superando le gole della zona di Sedrina, i paesi di Zogno, San Pellegrino e San Giovanni Bianco, raggiungere Olmo al Brembo e Mezzoldo  per poi, superato il valico, iniziare la discesa […]

VIA che VAI<br>SORPRESE che TROVI

Passeggiando alla scoperta di Bergamo e di nuove opportunità per fare shopping, trovare servizi….

Girando alla scoperta della provincia di Bergamo potresti fermarti per una sosta ed entrare….

Bergamo com'era?

Ci sono molti modi per raccontare una città, per far conoscere la sua anima, la sua evoluzione e i segreti celati dietro ogni angolo. Uno dei più potenti è farlo attraverso l'immagine, uno scatto capace di fermare il tempo e ricordare luoghi, monumenti e veicoli. Con questa rubrica "Bergamo d'Epoca: Angoli Nascosti e Memorie Trasformate", proponiamo una collezione di scatti storici: vi riporteremo tra i binari dei vecchi tram, in frazioni diventate quartieri, davanti ad edifici scomparsi e in prati diventati città. È un viaggio emozionante per riscoprire il volto più intimo e a volte sbiadito di luohi dimenticati di Bergamo.

Guarda tutti gli scatti
Inviaci il tuo scatto
Ex Monastero di Astino

Ex Monastero di Astino

Il gioiello architettonico incastonato nel verde di una valle da sogno

Leggi l'articolo
Parco dei Colli

Parco dei Colli

Il paradiso in terra minacciato dall'inferno di cemento della nuova strada

Leggi l'articolo
Aldo Descrovi

Aldo Descrovi

l’ex pilota che si è messo in testa di dover proteggere la sicurezza dei motociclisti

Leggi l'articolo
Raccontatevi in un video

Ci sono molti modi per raccontarsi, per far conoscere la propria attività, la propria offerta, commerciale o professionale, ma anche la propria storia, la propria esperienza, la propria professionalità, la propria passione. Uno di questi modi è farlo attraverso un video capace di moltiplicare esponenzialmente la visibilità di ogni attività anche grazie all'utilizzo dei social network…

Scopri come fare

Per migliorare la vita di tutti

Questo spazio è dedicato a chiunque voglia suggerire agli amministratori possibili iniziative per migliorare la vita di tutti i cittadini

A chi, bollette alla mano,
dimostra che ha bruciato, illuminato e quindi inquinato meno

Su un sito dedicato al mondo del mattone, dal nome decisamente simpatico, casavuoisapere.it, un signore che si chiama Vincenzo Vecchio e che da sempre si occupa di case (scrivendone su Il Sole 24 Ore)

Scopri come fare

Professionisti

Scegliere a quale professionista (dall'artigiano, come può essere un elettricista, un idraulico o un falegname all'avvocato, al commercialista ma anche al medico....) affidarsi per un lavoro in casa o in ufficio, una pratica complicata, o magari per un problema serio di salute, non è sempre facile. Il madeinbergamo ha deciso di aiutare i propri lettori selezionando, sulla base di un'esperienza personale e dunque i una conoscenza “diretta” o, su segnalazione di operatori del settore, alcuni nominativi.

Scopri di chi abbiamo parlato

Altro

Fabbri, falegnami, vetrai, imbianchini, idraulici, elettricisti, parquettisti e piastrellisti, installatori e manutentori d’impianti di riscaldamento o raffrescamento, impianti antifurto o domotici, antennisti, professionisti nel trattamento di cotto, parquet e marmo, nelle disinfestazioni, del giardinaggi… Chi cerca un artigiano per eseguire lavori in casa, in ufficio, in negozio qui può trovare un’ampia offerta…

Scopri di chi abbiamo parlato
Animali
Hakkin, il “Balto bergamasco”: l’emozionante storia <br/> del cane pompiere unito per la vita al suo istruttore

Hakkin

L'emozionante storia del cane pompiere unito per la vita al suo istruttore

Leggi l'articolo

Shopping
Ca’ Alta, per chi ama camicie, pantaloni <br/> e abiti sempre di qualità altissima

Ca' Alta

un modo per definire una persona fortunata fin dalla culla.

Leggi l'articolo

Salute & Benessere
Aldo Descrovi, l’ex pilota che si è messo in testa <br/> di dover proteggere la sicurezza dei motociclisti

Aldo Descrovi

l’ex pilota che si è messo in testa di dover proteggere la sicurezza dei motociclisti

Leggi l'articolo