Un vecchio giornalista americano, Donald Henahan parlando di cercatori di funghi amava dire che è facile capire chi è esperto e chi non lo è: “l’esperto è quello che è ancora vivo”. Per chi i funghi invece non ama cercarli nei boschi ma trovarli già pronti da acquistare è ancora più facile capire a chi rivolgersi: ai commercianti più esperti, quelli che “trattano” i funghi da sempre. Come nel caso dei titolari del negozio Nespoli funghi, di via Silvio Spaventa, a due passi dal “Coin”, dove l'attività ha aperto i battenti addirittura nel lontanissimo 1943 quando Rosa Nespoli, “donna dotata di una buonissima dose di entusiasmo imprenditoriale”, come racconta l'attuale titolare , Michela Moscheni, “decise di aprire un negozio di primizie. Destinato a farsi rapidamente conoscere (anche da mia madre, che fra le "voglie" tipiche di chi è incinta, in questo caso di me, aveva quella per kiwi , e con mio papà che una volta da casa percorse la bellezza di 18 chilometri pur di portarglieli) proprio grazie all'intuizione di quella imprenditrice illuminata di proporre non solo frutta di qualità, ma anche "rarità" per l'epoca, come i lamponi o le ciliege, o addirittura specialità tropicali come le banane e i kiwi provenienti da altri Paesi. Ed esposti in bella mostra nel suo negozietto, tra scaffali in tubolare con i ripiani dipinti di arancio”, come aggiunge Michela Moscheni oggi alla guida dell'attività aiutata dal padre, Giampietro, per tutti Piero, volto conosciutissimo fra gli amanti dei funghi che per oltre 30 anni l'hanno puntualmente trovato, affiancato dalla moglie Lidia, dietro al bancone del negozio che la famiglia Moscheni ha rilevato dalle tre figlie della "fondatrice", diventate a loro volta “famose” come le “sorelle Nespoli”. Anche in questo caso grazie alla capacità imprenditoriale, evidentemente presente nel Dna di famiglia, che le ha spinte, nell'era dell'avvento della grande distribuzione, a individuare nella specializzazione la nuova strada da seguire, “diversificando la loro attività e rendendolo il negozio il più rinomato a Bergamo nella vendita stagionale di funghi freschi, riuscendo addirittura nell'impresa di diventare le uniche fornitrici di questo prodotto per i ristoranti”, come riassume sempre Michela Moscheni. Con i titolari dei migliori ristoranti – così come i privati buongustai - in gara per assicurarsi i “pezzi più pregiati” fra i freschissimi porcini e finferli oltre che fra i ricercatissimi, e spesso introvabili ovoli, esposti nelle cassette accanto al tartufo, sia nero, presente tutto l'anno, sia bianco, disponibile invece solo fra settembre e gennaio. Un ventaglio di prelibatezza freschissime alle quali vengono abbinate confezioni di funghi secchi e sottolio oggetto dei desideri di estimatori e buongustai ma anche fantastica idea regalo, in particolare in occasione delle feste natalizie quando bellissime confezioni accentuano ancor di più l'immagine di vera e propria elegantissima boutique del fungo. “Con confezioni regalo che vengono preparate al momento per rispondere alle esigenze di ogni cliente”, come prosegue il racconto Michela Moscheni per la quale è impossibile non sorridere al ricordo "di come venne presa, nel 1993, la decisione di “ritirare quel piccolo negozietto di via Spaventa, dopo che per un anno le "sorelle Nespoli” avevano abbassato le serrande durante alcuni lavori di pavimentazione delle strade della zona: "per alzata di mano, a tavola, durante una cena, con quattro voti e favore e uno contro”. Senza la possibilità di sapere chi avesse votato contro, ma con la certezza che non erano certo stati ne lei ne il papà “capace di trasformare nuovamente l'attività, rendendola unica in Italia, riuscendo anche a farla certificare attività storica, e sfortunatamente non negozio storico solo perché quando lo abbiamo ritirato, dentro non c'era più niente”. Da allora Nespoli funghi, nuovo nome diventato marchio per dichiarare la scelta di occuparsi esclusivamente di funghi e " per riprendere e celebrare la signora Nespoli e la sua intraprendenza)", ne ha percorsa moltissima di strada affascinando a tal punto Michela Moscheni da specializzarsi, dopo essersi diplomata, diventando perito micologo. Una super esperta pronta a rilevare la proprietà dell'attività di famiglia che alla vendita in negozio vede abbinata anche quella (anche in questo caso spesso con accanto i genitori “giustamente in pensione ma spesso presenti ”) a fiere ed esposizioni”, come aggiunge. Assolutamente certa, senza neppure la più piccola esitazione, di aver fatto la scelta professionale giusta. Così' com'è altrettanto sicura al mille per cento della qualità assoluta dei propri prodotti , al punto da assicurare un nuovo cliente che se “avesse provato i suoi porcini testanera”, non se ne sarebbe pentito. Previsione perfettamente confermata anche dalla moglie del cliente, la “vera intenditrice” di famiglia, riuscita nell'impresa di far sparire in men che non di dica il “maxi vaso” che a Natale, nello storico negozio di via Spaventa, faceva bella mostra insieme a un contorno di altri prodotti inseriti per impreziosire l'offerta: vasetti di marmellate artigianali, ragù di selvaggina e giardiniere di verdure intere prodotte partendo dalla verdura fresca, lavorate rigorosamente a mano e conservate in agrodolce, ma anche pasta secca artigianale, polenta bergamasca. “La nostra filosofia è quella di proporre solo alta qualità, mantenendo inalterata nel tempo l'attenzione per il prodotto”, conclude la titolare, “come dimostra del resto il fatto che ogni nostro sacchetto di funghi secchi è confezionato a mano, quale che sia la sua destinazione (fiera, negozio, supermercato, rivenditore o vendita online) lavorando esclusivamente prodotti selezionati all'origine e di provenienza europea che hanno superato controlli effettuati in Italia". Parole ascoltate con grande attenzione anche da una delle figlie di Michela Moscheni che saltuariamente fanno capolino in negozio per dare un aiuto, pronte, chissà, a rappresentare la nuova generazione di negozianti. “Qual'è il segreto di un'attività così longeva? Quando me lo chiedono l'unica risposta che posso dare è l'evoluzione. L'attività deve necessariamente rispondere alle esigenze di una clientela che muta nel tempo e che ha esigenze sempre diverse a seconda del periodo storico o delle tendenze. Senza dimenticare però un'altra prerogativa necessaria: la specializzazione . Più importante che mai quando si parla di funghi, un prodotto potenzialmente pericoloso per la salute degli utenti finali”. Una ragione in più per rivolgersi ai super esperti, felici, come nel caso di Michela Moscheni, anche di fornire un sacco di spiegazioni ai clienti più appassionati. “Smentendo a volte le tante credenze popolari che vengono tramandate nel tempo e che non hanno alcun fondamento scientifico. Un esempio fra tutti: la falsa credenza che i funghi freschi non vadano lavati tramandata da generazioni, senza tenere conto del fatto che il fungo è formato al 90 per cento di acqua e che durante la sua crescita, che avviene in un ambiente umido e con il fungo che aggiunge la sua maturazione in alcuni giorni, e che dunque è normale che sia esposto alle precipitazioni”. E senza dimenticare di suggerire qualche ricetta da preparare scegliendo fra i fantastici prodotti presi dagli scaffali sui quali ogni giorno “spuntano” nuovi funghi. Regalando ai titolari del negozio un primato unico; fra miliardi di persone che non hanno mai potuto vedere spuntare un nuovo fungo, loro hanno questo fa tastico privilegio ogni giorno, vedendo crescere sugli scaffali casse di porcini, galletti - come molti bergamaschi chiamano i finferli - e ovuli freschi, sacchetti di funghi secchi, vasi sott'olio a cui è semplicemente impossibile resistere...
