Trasformare una terra di montagna in una terra di mare. Un’impresa ai limiti dell’impossibile riuscita a Giovanni Cacciolo Molica e a sua moglie Gabriella Grismondi, titolari da oltre 50 anni dell’Orobica Pesca di via Bianzana a Bergamo, città circondata dalle montagne, con le coste più vicine a 200 chilometri di distanza, dove mezzo secolo fa il pesce del Mediterraneo era letteralmente un oggetto sconosciuto e dove solo pochi pesci d’acqua dolce erano disponibili per rimpiazzare in tavola formaggi e carni, abbinate a polente e verdure. Trasformare Bergamo in una “terra di mare”, come s’intitola il volume realizzato proprio per celebrare i primi 50 anni d’attività dell’Orobica Pesca, nella “città non di mare dove mangiare il miglior pesce”, come ha scritto Luigi Veronelli, uno che aveva una conoscenza profondissima in materia di cibo e vini, è l’impresa che Giovanni e Gabriella hanno realizzato in 50 lunghi anni, insegnando ai bergamaschi la cultura della cucina d’acqua salata.
Il primo negozio era di 40 metri: oggi serve 1800 ristoranti...
“Salpando” a bordo di un negozietto di appena 40 metri quadrati scarsi per approdare, mezzo secolo più tardi, in un colosso del commercio del pesce fresco: un’azienda capace di servire quotidianamente i migliori pesci e crostacei del Mediterraneo a 1800 titolari di ristoranti, italiani e stranieri, specializzati in cucina di mare, oltre alle migliaia di clienti privati che oltre al punto vendita di via Bianzana, ampliato e interamente rinnovato a fine 2015, possono contare anche sulle pescherie di via IV Novembre, sempre in città, e su quelle di Treviglio, Clusone e Capriate. Punti vendita dove è possibile non solo trovare il miglior pesce fresco, quella “materia prima” che, proprio secondo Luigi Veronelli, ha permesso a Bergamo di diventare una delle capitali della cucina di mare in Italia, ma anche moltissimi altri prodotti da “abbinare” in tavola al pesce, selezionati in ogni regione.
La materia prima è ottima, i corsi per imparare a cucinarla anche
Senza dimenticare i corsi di cucina, organizzati in un ampio spazio realizzato sempre nell’area di via Bianzana, durante i quali s’impara, nel modo più divertente e gustoso (visto che a fine lezione si assaggia quanto preparato) ogni segreto delle più straordinarie ricette di mare; dalla sfilettatura e pulizia fino alla cottura. Un miracolo imprenditoriale, se si pensa che a compierlo sono stati un ragazzino emigrato senza un soldo da Patti, in Sicilia, per sfuggire a una vita di stenti fra la coltivazione della terra e la pesca e per inseguire il sogno di diventare un grande meccanico, e una ragazzina costretta troppo presto a diventare grande dopo essere rimasta orfana della madre. Ma soprattutto un’impresa imprenditoriale fantastica se si pensa al contesto nel quale è stato costruito, in una terra dove di gente ostile per natura ai cambiamenti, dove il “massimo” del pesce era la tinca al forno affogata in un lago di grasso, dove il pesce di mare “sapeva troppo di sale” e dove i meridionali non erano spesso visti troppo amichevolmente neppure come clienti del ristorante, figuriamoci come fornitori. Eppure, nonostante tutto questo, affrontando le montagne russe di clienti che non acquistavano quel pesce così diverso dalle trote e dalle alborelle o dal “bertagnì”, il baccalà, al quale erano abituati; dei debiti contratti per avviare l’attività; perfino del colera che aveva fatto apparire ai bergamaschi la pescheria quasi un lebbrosario da cui fuggire per non rischiare di restare contagiati, Giovanni Cacciolo Molica e Gabriella Grismondi hanno percorso il loro cammino fino ad arrivare, nel maggio 2015 a festeggiare con oltre 200 dipendenti e loro familiari il primo mezzo secolo d’attività. Ancora saldamente al timone dell’azienda affiancati dai figli Cristina, Franca e Matteo, dal genero Ottavio Duzioni, da una squadra di fedelissimi collaboratori guidata dal direttore Fabrizio Bonifacio. Dipendenti e allo stesso tempo componenti di una grande famiglia come Giovanni Cacciolo Molica e Gabriella Grismondi hanno sempre considerato i propri collaboratori. A partire da Nandi Pezzotta, in azienda da 36 anni…
La storia di Giovanni e Gabriella ora è diventata un libro...
Un”incredibile storia di un successo imprenditoriale, basato sulla capacità dei suoi fondatori ma anche su rapporti umani che solo pochi capitani d’impresa sanno instaurare in azienda, che meriterebbe di essere insegnato in università, come affermano gli autori del libro Bergamo terra di Mare, disponibile nei punti vendita Orobica Pesca.
... che dovrebbe essere utilizzato nelle università
Un libro realizzato per celebrare un capitolo importantissimo dell’azienda, Ma anche per raccontare a tutti quali sono gli “ingredienti” per far crescere un’impresa. A cominciare ovviamente dal miglior pesce…
Ho visto che Orobica Pesca in via Bianzana vende, già pronti, anche cubetti di pesce spada e tonno. Sapete dirmi se fanno anche, magari su ordinazione, delle tartare al coltello di pesce tipo orata? Grazie.
Basta nominare il signor Giovanni in qualsiasi mercato del pesce e potete scommetterci che c’è qualcuno che lo conosce…
Mi piacerebbe saperne di più sui corsi per imparare a “conoscere” innanzitutto i vari pesci (per non mangiare sempre quei tre o quattro….) pulirli e, ovviamente, cucinarli….
Buongiorno, sono il responsabile che gestisce i corsi di cucina, e se volesse maggiori informazioni può o andare sul nostro sito http://www.orobicapesca.it/cena-con-corso-di-cucina/ oppure contattare le nostre pescherie che sono preparate a rispondere a qualsiasi domanda. Saluti Matteo
Ho avuto modo di leggere la storia del signor Giovanni (e della moglie). Mi ha emozionato. Questi sono gli italiani di cui il Paese va fiero. E questi sono i personaggi che dovrebbero essere raccontati….
Trovo il fritto misto già pronto solo da scaldare in forno? Grazie mille