Ci sono locali dove ti senti “di casa” fin dal primo momento in cui ti siedi a un tavolo per bere un aperitivo, per mangiare qualcosa. E altri che ti fanno sentire già “uno di casa” addirittura senza nemmeno entrarci, semplicemente passandoci davanti, magari per il nome, per il “tipo” di locale che un semplice sguardo attraverso la vetrata lascia intuire. Accade puntualmente a chi percorrendo via Borgo Santa Caterina, via che negli ultimi anni si è conquistata il “titolo” di ritrovo per eccellenza da Bergamo, si ritrova a passare davanti all'ingresso di "Sandrina", locale che propone un'accuratissima selezione di prodotti enogastronomici da acquistare oltre a vini e cocktail da bere e ricette da gustare. E che proprio a partire dal nome vuol raccontare la sua nascita, avvenuta per realizzare un sogno dei titolari, Marco Pessina e la fidanzata, che di nome fa Francesca ma che il fidanzato appena conosciuta ha ribattezzato Sandrina, appunto: diventare un luogo di ritrovo dove sentirsi come a casa, in famiglia, dove ritrovare non semplici altri clienti ma amici. Un senso di familiarità e di amicizia “anticipati” dal nome ma soprattutto conermati appena varcata la soglia, trovando un ambiente piccolo, con pochi tavoli e gli scaffali ai lati per mostrare i prodotti, ma grandissimo nell'accoglienza che sa emanare, quasi un invito irresistibile a sedersi in attesa che Marco, faccia sorridente e modi di fare per nulla invasivi (della serie “io ti dico quello che puoi fare, in termini di aperitivi e cena poi tu fa quello che più ti attira”) o Sandrina (di professione architetto, curatrice dell'arredo del locale ma a tempo perso anche assistente del fidanzato) si avvicinino con in mano un foglio con elencate le “cose sfiziose” da assaporare. Iniziando da un bicchiere di vino (magari un Cavalleri blanc de blanc, la “bolla” scelta dai titolari; una ribolla gialla di Castellada; uno champagne Sir Wiston Churchill di Pol Roger, o ancora, per chi ama i rossi un Bakkanali sangiovese in purezza o un Paolo Scavino Barolo bric del fiasc) o da un aperitivo più "sostenuto" (magari un gin tonic fatto con il gin etichetta verde di Doa, distilleria bergamasca, assolutamente da assaggiare con il suo aroma di erbe di montagna), per poi seguire un vecchio e saggio detto che invita a non bere a stomaco vuoto assaporando un crostone con ragù della settimana e dell'orto; un piatto di patanegra Joselito, oppure di acciughe del cantabrico, una selezione di formaggi o salum o un tagliere con entrambi, una pappa al pomodoro, polpette di manzetta o tapas lasagnette in cocotte... )scorrendo intanto con lo sguardo le etichette dei vini sugli scaffali e le confezioni di prodotti, in alcuni casi davvero curiosi, come la trippa di baccalà, con olive taggiasche e acciughe, che ha immediatamente incantato Paola, avvocatessa ma anche ottima chef, approdata ai tavolini di Sandrina insieme al compagno, cuoco abbastanza scarso ma ottimo intenditore di cibi e vini, guidati da una coppia di amici a loro volta appassionati di buona tavola. Tutti rimasti assolutamente soddisfatti della nuova esperienza, colpiti dall''amore per questa professione che in questo nuovo locale traspare da ogni cosa fatta o detta da Marco e Sandrina, "soprannome dolce, unico e un pò bizzarro che ho dato anche al locale”, racconta il titolare “proprio perché volevo che racchiudesse tutto l’amore per il buono, proprio come quello che provo per Francesca che, da bravissimo architetto, ha voluto metterci anche il suo tocco, dandogli un “sapore” particolare anche nell'arredo, magari solo con piccoli oggetti di design come calici e decanter soffiati a mano di Massimo Lunardon. Un locale”, conclude Marco Pessina, "nato innanzitutto dalla mia passione per il vino, abbinato al desiderio di non creare però la classica enoteca, ma un bottega che potesse vivere anche durante la sera. Un luogo personalizzato e di qualità dove le persone potessero scegliere cibo selezionato con cura e accompagnato da buon vino. Vini di alta qualità in mescita, per gli aperitivi, per accompagnare uno spuntino, da portare a casa per goderseli una volta di più, da regalare agli amici". Un locale dove è difficile non tornare (complice anche la location che Marco e Francesca-Sandrina hanno scelto perché “in un borgo storico di che ha mantenuto la sua anima bergamasca, dove ci piace lo scorrere del tempo, la vita di quartiere”) diventando clienti sempre più “di casa”. Prima di rientrare “a casa”, non senza aver aver assaggiato anche l’amaro Antonietta, fatto in onore della nonna di Marco. Info: 342 0371518
Un’amica mi ha detto che ha visto sui vostri scaffali la trippa di baccalà di Bonverre. Avete anche il brodetto alla vastese della stessa azienda? Grazie.