Sei giorni di Enduro, il “tris” vincente di Bergamo

Non c'è il due senza il tre, recita un proverbio. Destinato a trovare conferma per la Sei Giorni Internazionale di Enduro, evento che ogni anno e assegna il titolo di Campione del mondo della specialità a squadre nazionali, conosciuta anche come l'"Olimpiade della moto", e per Bergamo, autentica “capitale mondiale” di questa disciplina sportiva, che dal 24 al 29 agosto 2025 ospiterà, per la terza volta appunto, una competizione capace di schierare al via centinaia di piloti provenienti da ogni continente. Un evento reso ancora più straordinario dalla lunghissima attesa: sono trascorsi infatti quasi 40 dall'ultima edizione ospitata nel 1986 in Valle Brembana, con San Pellegrino “capitale” , così come era accaduto per la “prima”, andata in scena sui bellissimi sentieri della valle 1968, per la 43esima edizione. Due precedenti illustri che forse hanno “pesato” nella decisione, presa dai responsabili della Fim, Fédération Internationale de Motocyclisme e della Fmi, la Federmoto italiana, di assegnare al Motoclub Bergamo l’ospitalità e l’organizzazione dell'edizione 2025, riconoscendo la grande passione e competenza che da sempre contraddistinguono il mondo sportivo bergamasco nella storia delle due ruote. Mettendo in moto la macchina dell'organizzazione chiamata ad affrontare una “prova” difficilissima quale solo una manifestazione di altissima caratura internazionale come l'"Olimpiade della moto", con una competizione serrata che si svolge nel corso di sei giorni ed è composta da prove di varia natura tecnica, in grado di esaltare la bravura dei piloti, sia professionisti sia amatori, e può rappresentare. Sono i numeri a dirlo: a partire da quelli dei piloti, 700, provenienti da 33 nazioni diverse, con un seguito di quattromila addetti ai lavori e un pubblico stimato in oltre 100 mila spettatori sparpagliati lungo i 250 chilometri giornalieri dei percorsi teatro di gara. Numeri che raccontano la straordinarietà dell'evento sportivo, ma anche l'importanza della “ricaduta economica” sul territorio dove si lavora ormai da mesi per per accogliere nel migliore dei modi il popolo dei turisti sportivi, per offrire loro non solo l'ospitalità ma anche un'”offerta” delle eccellenze produttive. Un “indotto”, quello portato dalla “6Day”, evidenziato in occasione della conferenza stampa di presentazione andato in scena a Milano, nel Palazzo della Regione Lombardia, sottolineando alcuni elementi salienti in materia di impatto turistico e commerciale, con migliaia di presenze giornaliere e soggiorno nelle strutture del territorio stimabili in circa 30 mila pernottamenti ripartiti sui dieci giorni dell’evento, ma anche con un fiume di potenziali clienti di attività commerciali e, chissà, lavori straordinari in vista anche nelle officine meccaniche, considerata l'invasione di “due ruote”. Il tutto “gestito” da una gigantesca macchina organizzativa (solo i volontari impegnati saranno 450) con il proprio quartier generale insediato alla Fiera di Bergamo che ospiterà il paddok. “Solo otto mesi fa eravamo in Spagna a Silleda a visionare questa manifestazione e sembrava solo un sogno. Ora mancano due mesi e ci siamo”, ha affermato Giuliano Piccinini, presidente Motoclub Bergamo pronto a fornire un'idea di cosa possa comportare organizzare un appuntamento simile “ trovando 1300 chilometri di percorsi e ricercando le autorizzazioni, calcolando che per una sola giornata di gara abbiamo 30/35 comuni coinvolti”. Da quando abbiamo iniziato questa maratona dormiamo poco e quando lo facciamo sogniamo quello che faremo il giorno dopo: è la passione che ci spinge a questo”, ha aggiunto Paolo Buratti, direttore di gara Fmi. “La difficoltà più grande è stata sicuramente quella di individuare un percorso che potesse venire incontro alle esigenze tecniche di tutti i 700 piloti. Il livello è vario, con tanti amatori: dobbiamo predisporre un percorso che possa incontrare il favore di tutti, ma sarà comunque una grande sfida”.  Chi la vincerà? “L’Italia è una delle squadre favorite insieme a Francia, Spagna, Stati Uniti e Australia ma occhio alla Svezia che lo scorso anno ha vinto il Junior Trophy: parliamo di una squadra fortissima e favorita per il trofeo mondiale”, ha pronosticato Pedro Mariano, race director Fim, altro protagonista della presentazione ufficiale in Regione Lombardia che ha fatto scattare il conto alla rovescia per un fantastico  "tris" calato da Bergamo che rappresenta una vetrina unica nel mondo  per il territorio, un appuntamento sportivo capace di far "ripartire" a tutta velocità anche la sua offerta turistica.

Articolo postato su gentile concessione di Bergamoduepuntozero.it

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