Pirografia: letteralmente “scrittura con il fuoco”: una tecnica antichissima, praticata utilizzando un tempo ferri incandescenti e, oggi, il pirografo, una sorta di penna elettrica con la punta “infuocata” , per disegnare sul legno, ma anche su altri materiali, ,bruciandone la superficie. E' questa la “forma d'arte” scelta da Alberto Romelli, di Vilminore, in Val di Scalve, nato con nel Dna la passione per il legno e cresciuto coltivando questa passione: prima scolpendolo e poi disegnandoci sopra. Con il fuoco, ma anche con i colori, realizzando una propria tecnica personale. “All’inizio realizzando piccoli lavoretti, diventati poi pian piano lavori sempre più elaborati”, spiega l'artista che con la sua “tecnica personale con la quale si uniscono pirografia e colore rendendo i quadri molto realistici”, ama realizzare soprattutto animali: da quelli, selvatici, che solo chi abita immerso nella natura delle montagne come lui può “catturare” in immagini, a quelli domestici, a partire dai cani, gatti, che, confessa “mi stanno dando parecchie soddisfazioni”. Il legno utilizzato da Alberto Romelli per per le sue pirografie è quello delle sue vallate: “dall'acero, al faggio, al noce, che sceglier e prepara personalmente, facendo diventare dei pezzi di tronchi delle vere e proprie tele. Un hobby che permette al pittore che usa il fuoco al posto dei pennelli “di partecipare ai principali eventi della valle riguardanti il legno oltre ai mercatini estivi e natalizi, principalmente nella provincie di Bergamo, Brescia e Sondrio.”, e che proprio attraverso questi appuntamenti lo ha fatto conoscere fino a farlo diventare protagonista di mostre (fra cui una anche alla fiera Creattiva, e di t corsi base di pirografia dove gli alunni, senza limiti di età possono apprendere nozioni base per iniziare questa arte”. Con diversi miei alunni, commenta con orgoglio, che hanno fatto di questa arte una vera passione”.