Arvit Moretti, lo scrittore con una storia da favola

“Mi fanno impazzire i libri che quando hai finito di leggerli vorresti che l’autore fosse il tuo migliore amico, per telefonargli ogni volta”. La frase pronunciata da Jerome David Salinger, l'autore de “Il Giovane Holden”, si presta per raccontare la storia di Arvit Moretti, scrittore bergamasco autore del romanzo "Hubert der Wolf", opera prima capace di imporsi immediatamente all'attenzione generale, scalando in men che non si dica le classifiche delle vendite nella categoria romanzi storici. Perché nell'affermazione di Salinger si parla di libri che fanno impazzire, del migliore amico, di telefonate. E perché la storia di Arvit Moretti scrittore ha per protagonisti proprio un libro da impazzire (che lui aveva scritto solamente per “il piacere di scrivere, attività che mi ha affascinato da sempre”); il migliore amico (che a sua insaputa ha inviato quel manoscritto a un'importante casa editrice); le telefonate: quella dell'amico stesso, pronto a ribadirgli, ogni chiamata,  che quel testo meritava di essere pubblicato perché la sua lettura “faceva letteralmente impazzire”, ma soprattutto quella, giunta del tutto inaspettata, di una responsabile della casa editrice per comunicargli che “l'amministratore delegato l'avrebbe richiamato a breve. Perché il suo manoscritto era piaciuto moltissimo”. Una storia che oggi Arvit Moretti (un passato remoto da “bimbo giramondo, con il padre sempre pronto a fare le valige per spostarsi anche di migliaia di chilometri per seguire la propria attività; un passato più prossimo da imprenditore-inventore di sistemi tecnologici nel campo delle gelaterie, con oltre 500 locali realizzati per lo più nel continente europeo, e un presente, oltre che da scrittore, dedicato alla sicurezza nel mondo del lavoro, come valutatore di sistemi gestione salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, formatore e relatore tecnico-scientifico in corsi e seminari, a conferma di una straordinaria capacità di saper fare, benissimo, un sacco di cose diverse) racconta sorridendo, in un mix di divertimento, piacere e perfino stupore, per quanto accaduto. Perché lui, scrittore "per il piacere personale che dà lo scrivere", autore di racconti che pensava sarebbero stati destinati a restare in un cassetto (come quello dei sogni in cui sono destinati a restare rinchiusi spesso per sempre manoscritti di milioni di persone al mondo) non avrebbe mai immaginato che quel racconto potesse davvero essere stampato, finire in libreria, scalare le classifiche. Intendiamoci, non che non fosse convinto della bontà del proprio romanzo: è che, forse anche un po' per timidezza, non aveva mai pensato di inviarlo a una casa editrice. Cosa che invece ha deciso di fare, a sua insaputa, il miglior amico, sicurissimo che quel libro “avrebbe spaccato”. “Quando ho ricevuto la chiamata della casa editrice all'inizio ho pensato a uno scherzo”, confessa divertito l'autore, “poi da quanto mi andava raccontando una gentile signorina all'altro capo del telefono mi sono reso conto che stava davvero parlando del mio manoscritto, che qualcuno di quella casa editrice l'aveva davvero letto. Perché qualcuno glielo aveva davvero spedito”. Una sorpresa da lasciare a bocca aperta, come stupito l'avrebbe lasciato nei mesi successivi, con il libro ormai stampato e in bella vista nelle librerie così come in Internet, scoprire che il suo racconto si stava imponendo all'attenzione generale. Che stava “piacendo da impazzire”, esattamente come all'amico al quale sarà eternamente grato per quella “sorpresa”. Un successo testimoniato da numerosissimi messaggi sui social, fra cui uno in cui lo si paragonava addirittura a Stephen King. Un paragone destinato a far arrossire Arvit Moretti, che in comune con lo scrittore americano ha però di certo una convinzione: e cioè “che per fare gli scrittori”, come ha affermato proprio il “signore dell'horror”, "ci sono due esercizi fondamentali: leggere e scrivere molto”. Perché, sempre parola di Stephen King, “non esistono stratagemmi per aggirare queste realtà, non esistono scorciatoie”. E di documenti Arvit Moretti ne ha letti a tonnellate prima di scrivere il suo “Hubert del wolf” libro che ha colpito i responsabili della casa editrice Albatros per la sua straordinaria capacità di “calare il lettore nell'epoca medievale attraverso una narrazione romanzata, unita a fonti storiche ricche di riferimenti minuziosi e a un'interessante e efficace rappresentazione dei luoghi e degli aspetti socio economici”. Un libro, sottolineano sempre li editori presentandolo,  in cui “lo scrittore pagina dopo pagina narra le relazioni nobiliari, storiche, sociali, imprenditoriali, nonché gli aspetti geografici e commerciali di rotte marine e porti di quel tempo. Il tutto amalgamato da una fantasiosa storia d'amore tra il protagonista Hubert del wolf e la sua Adelheid e del loro continuo e intrigante confronto intellettuale”. Un libro che permette ai lettori di compiere, pagina dopo pagina, uno straordinario viaggio nel tempo, grazie all'incredibile fantasia dell'autore sapientemente miscelata con un lavoro di raccolta di materiali storici facilitato dalla passione innata per il medioevo e per i suoi protagonisti. Ma anche grazie al preziosissimo aiuto fornito da una dipendente del Comune di Ponte San Pietro (terra natale dello scrittore) capace di trascorrere ore e ore negli archivi storici di biblioteche e altri enti per raccogliere materiale. Lo stesso materiale che Arvin Moretti ha poi trasformato, in sette mesi di lavoro, in un manoscritto che avrebbe dovuto restare custodito nel cassetto della propria scrivania. E che invece, un amico, ha deciso di spedire a una casa editrice. Troppo bello, addirittura da impazzire, perché dovesse essere destinato a essere letto da una ristrettissima cerchia di amici. Bello come la storia del suo autore e del suo primo romanzo: più che una storia una vera favola moderna....

3 Risposta

  1. Concordo appieno con quanto sopra e con la mia recensione fatta dopo aver letto il Romanzo. Avvincente

    • Il romanzo di Arvit mi ha appassionato e mi è piaciuto, l’ho regalato e consigliato. In molti aspettiamo che il prossimo esca dal .. cassetto! Grazie Arvit.

      • Ringrazio per la valutazione molto positiva del romanzo e per averlo consigliato anche ad altri. Nel cassetto sta maturando qualcosa … vedremo … mai dire mai!

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