Atmosfere, quelle create dal vino sono uniche

Una vecchia pubblicità raccontava di un brandy capace di creare un'atmosfera. Ad Azzano San Paolo, alle porte di Bergamo, sono invece i vini a creare atmosfere uniche: quelle offerte da un bar che di nome fa, appunto, Atmosfere, e dove basta trascorrere anche solo pochi minuti per capire che il vino non è solo uno dei  “prodotti” da servire alla clientela, ma un'emozione da trasmettere, una cultura da insegnare, una passione da tramandare. Così come è stata tramandata, dai nonni, ad Alessandro, Francesco e Stefania Rossi, i tre fratelli che gestiscono il piccolo (nelle dimensioni) grande (nella qualità)  locale diventato nel tempo un punto di riferimento anche per chi è alla ricerca delle migliori bottiglie: dai migliori bianchi, rossi e bollicine made in Italy a straordinari vini di altri Paesi,s pesso  famosi ma a volte sconosciutissimi ai più: come nel caso di un bianco prodotto nella valle della Beeka, in Libano, capace di lasciare stupefatto chi l'ha assaggiato. Una passione, quella che ha spinto i fratelli Rossi a ritagliare sempre più spazio per i vini nel proprio locale, nata da piccoli quando, ricordano, i nonni li mettevano dentro grandi tini a calpestare, con i piedi nudi, i grappoli, per la pigiatura, per la produzione del vino “da contadini” da consumare in casa. Ricordi rimasti impressi in maniera indelebile nella memoria così come le "operazioni" successive, "quando i nonni versavano  il vino nelle famose botti di cemento bergamasche per la fermentazione”, e che, una volta diventati adulti, hanno trasformato  quella passione in un'attività. Muovendo i primi passi nel 2013 frequentando i corsi organizzati dall'Onav, l'Organizzazione nazionale assaggiatori di vino che, ricorda Alessandro Rossi, “un'esperienza che, personalmente, mi ha spalancato le porte su un mondo che prima conoscevo solo pochissimo e che mi ha affascinati via via sempre più, convincendomi a sviluppare la nostra attività puntando sempre più sul vino. Cosa che ha significato girare fiere e cantine, assaggiando centinaia di vini e pian piano inserendone sempre di nuovi e diversi nella nostra proposta”. Un'attività che, esattamente come accade per i migliori vini, si è sempre più affinata con il passare del tempo, facendosi conoscere, come spiega Alessandro Rossi, “tramite il passaparola ma anche attraverso il “lavoro social” gestito da mio fratello Francesco, e che ci ha portato ad avere oggi numerosi clienti affezionati che si affidano a noi  per un aperitivo o per una cena,  per un calice o una bottiglia di buon vino al giusto prezzo”. E, a proposito di buon vino e buoni prezzi, Alessandro Rossi ha stilato una vera e propria classifica personale delle “10 etichette che andrebbero assolutamente bevute almeno una volta nella vita" e che comprende: Dettori Rosso (Tenute Dettori); Capitel croce (Anselmi ); Molmenti rosato ( Costaripa); Dettori Bianco (Tenute Dettori); Convento SS Annunciata ( Bellavista ); Ben Rye passito ( Donnafugata); Sassella Rocce Rosse (Arpepe); Colle Calvario (Castello di Grumello); Quartz (Terlan); Petra ( Tenuta Petra Toscana). "Tutti vini sotto i 50 euro di costo". E tutti vini che Alessandro ha rigorosamemnte assaggiato prima di proporli alla propria , restando in qualche caso stupefatto dal rapporto qualità prezzo. Come nel caso del “Valtenesi Rosamara 2020 di Costaripa, nell’ultimo anno il migliore vino che ho assaggiato, in vendita a poco più di 10 euro, con l’annata 2020 che è stata davvero eccezionale”. Ma ascoltare Alessandro Rossi e ammirare le bottiglie esposte nel suo “cafè” significa anche viaggiare lontanissimo dall'Italia, alla scoperta di etichette mai sentite neppure nominare eppure straordinarie. Come i vini libanesi bianchi e rossi della valle della Beeka che Alessandro Rossi ha scoperto “una sera di giugno dopo essere stato invitato a una degustazione a Milano negli uffici dell’azienda che importa questi vini e non solo: tutti prodotti che fanno parte del catalogo Triple A, tutti accomunati da filosofia biologica e biodinamica. E quando ho assaggiato questo bianco libanese, uno Chateau Musar, sono rimasto veramente esterrefatto: il miglior vino assaggiato quel giorno, quindi l’ ho subito inserito nella nostra proposta insieme al rosso”. Un vino che Alessandro Rossi non ha esitato a proporre ai clienti “ uomini ma, sempre più spesso, anche donne di età compresa fra i 25 e i 60 anni che si avvicinano sempre più al “pianeta vino” , e che sempre più spesso dimostrano di “capirne”, offrendo " la piacevolissima possibilità di scambiare opinioni con persone che hanno la tua stessa passione. Così come è molto bello e importante”, aggiunge  Alessandro Rossi, “ spiegare invece a chi non è preparato le differenze dei vari prodotti e le diverse tecniche di vinificazione”. Con un “occhio di riguardo” ai vini del proprio territorio, obbligatorio per uno “cresciuto a Grumello del Monte, paese dove il vino la fa da protagonista, con aziende come Castello di Grumello, La Collina, Le Corne e La Cornasella che mettono sul mercato degli ottimi prodotti. Senza dimenticare che, sempre a Grumello Roberto Zadra produce il suo Carlo Zadra, un metodo classico che non ha nulla da invidiare ai più blasonati Franciacorta. E senza dimenticare Il Calepino, Caminella ed Eligio Magri altre cantine da segnalare. Vini da gustare da soli, o per accompagnare un pranzo o una cena scegliendo, per un abbinamento con i piatti tipici della cucina bergamasca un Valcalepio Riserva 2015 Castello di Grumello o il Mas di Calepino". Vini del territorio pronti a  competere con i migliori vini di altri Paesi ( a partire dalla Francia che, confessa Alessandro a malincuore, "vincono spesso ancora la sfida con gli italiani, soprattutto se si tratta di bollicine....”) così come  di altre regioni del Belpaese: “ Per esempio del Trentino Alto Adige, capace di proporre vini davvero immortali, freschi, aromatici per tutti i gusti, oppure di Sicilia Calabria e Puglia che hanno un grossissimo potenziale che non hanno ancora espresso appieno”. Per finire con il vino biologico che, conclude Alessandro Rossi,  "mi ha sempre affascinato, forse anche perché i miei nonni lo hanno sempre prodotto, anche se senza chiamarlo vino biologico o naturale come va di moda oggi”. Vini “nuovi eppure antichi” fra cui Alessandro Rossi ha individuato diverse “bottiglie veramente eccezionali con una qualità prezzo davvero interessante”.  Una su tutte: “il Renosu rosso di Dettori, un vino che ha conquistato buona parte della nostra clientela”. Clienti ai quali in futuro Alessandro Rossi e i suoi fratelli-soci potrebbero fare una piacevolissima sorpresa visto che da tempo cullano l’idea di aprire una piccola enoteca, dove fare anche delle serate di formazione e con una piccola parte di ristorazione . Un progetto al quale si sono ripromessi di mettere mano “non appena  finalmente usciti da questo brutto periodo provocato dalla pandemia”. Contro la quale il vino si è dimostrato un prezioso antidoto, almeno a livello psicologico, contribuendo in alcuni casi a modificare un'atmosfera  diventata, in molti casi , un po' troppo pesante...

Testo realizzato per ilmadeinbergamo.it da Baskerville Comunicazione & Immagine srl

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