Doa, la distilleria che ha reinventato il gin

Sull'etichetta, decisamente attraente e incollata su una bottiglia che possiede il "physique du role” perfetto per il tipo di prodotto contenuto, il gin, spicca la scritta Doa, che sta per Distilleria orobica autonoma. Un acronimo che un simpatico bevitore, amante del gin e dei cockatil che lo vedono protagonista, ha "riletto" in modo diverso, ovvero "distilliamo ottimi alcolici". Per l'esattezza superalcolici e, per essere ancora più precisi, gin. Due "versioni" di gin: il  London Dry Gin, per gli amanti del "prodotto più classico", fresco con note agrumate, leggermente speziato e con un finale sorprendente (frutto di un felicissimo matrimonio fra l'alcol e ginepro, radice di angelica, pimento, fiori di sambuco, scorza di limone, radice di genziana, semi di coriandolo, carvi, aghi di abete bianco, grani del paradiso, melissa, scorza di arancia, iris) e l'Orobic Dry Gin, con il  ginepro "abbinato"a 11 esclusive erbe (pino mugo, fiori di sambuco, achillea, foglie di lampone, aghi di abete bianco, rabarbaro, radice di genziana, melissa, rosa canina, timo montano, gemme di pino botaniche raccolte a mano sulle montagne bergamasche), che danno a questo gin  un inconfondibile carattere resinoso e balsamico. Due "gin made in Bergamo" nati quasi per gioco, assaggiando durante una serata in famiglia o con gli amici il prodotto realizzato con un microscopico alambicco in rame acquistato e portato a casa per farsi poche gocce di gin home-made. Un alambicco destinato ad apparire  ridicolo se paragonato al "mostro"da 244 litri acquistato da Stefano Arsuffi per trasformare la passione di sempre per i distillati in un'attività, coronando così il sogno  coltivato a lungo: diventare mastro distillatore. Un traguardo raggiunto al termine di un "lungo viaggio alla scoperta del gin",  girando  il mondo (per lavoro ) e portando sempre a casa come souvenir, ricorda ridendo Stefano Arsuffi, per tutti Ste, "una bottiglia di Gin".  Il suo chiodo fisso.  Il "battesimo " di Doa, la prima distilleria di gin made in Bergamo. è avvenuto a maggio 2022, tre anni  dopo il primo contatto con i responsabili della  Dogana di Bergamo per capire se e come una straordinaria passione avrebbe potuto davvero trasformarsi in una bellissima realtà, quando il nuovo alambicco,  subito chiamato Nino, (dal tenero nomignolo con cui Ste chiama sua figlia, la piccola Bianca), è entrato in funzione nel laboratorio di Bracca distillando gocce di gin prodotto, sottolinea Ste, "utilizzando solo alcool di frumento biologico con botaniche accuratamente selezionate, secondo la tecnica London Dry. "Osservare quel grande  alambicco discontinuo  interamente artigianalmente, realizzato da un'azienda  tedesca leader nel settore e atteso più di un anno, è stato  puro spettacolo".  Come pura emozione è stata, a luglio, ammirare il primo lotto di prodotto pronto per essere messo sul mercato: "il frutto di botaniche di primissima qualità magistralmente lavorate e coccolate per essere valorizzate al massimo e alcool di frumento esclusivamente biologico per  contribuire alla magia della creazione di questo gin", racconta Stefano Arsuffi, protagonista di ogni fase della lavorazione di ogni dettaglio: dalla distillazione all' imbottigliamento, all'apposizione dei sigilli statali, bottiglia per bottiglia. "Tutto fatto a mano, impiegando vetro 100 per cento  riciclato post-consumo, proponendo una  bottiglia rude e imperfetta, certo, ma  sostenibile , scelta che  non compromette in alcun modo funzionalità, design, e sicurezza per il cliente finale, anzi, li esalta". Bottiglie che "sono state subito apprezzate anche per  le piccole imperfezioni estetiche che rafforzano ancora di più la bellezza naturale e quell'impronta di decisa artigianalità". La stessa  artigianalità che rispecchia il contenuto dei due  Gin "Made in Bergamo", di cui in molti si sono già innamorati. A partire da molti barman affascinati fin dal primo sorso dal " carattere distintivo fortemente riconoscibile del prodotto ma senza stravolgere mai il concetto di "spontanea bontà" conclude Stefano Arsuffi prima di tornare in distilleria a controllare cosa "sta facendo Nino", gigantesco "figlio" di quel minuscolo alambicco-giocattolo da cui tutto è nato. Trasformando un sogno in una splendida realtà, tutta da assaporare. Per scoprire che Doa vuol dire davvero distilliamo ottimi alcolici.... Info: 347.993.37.50;  info@distilleriaorobica.com

2 Risposta

  1. E possibile avere i nomi di qualche bar che lo tiene a Bergamo (città) in modo da assaggiarlo? La presentazione è decisamente attraente….

  2. Lo prenderò a Natale per aperitivo con brindisi sotto l’albero diverso dal soliito bollicine…. a proposito: gin gin a tutti…..